Conferenza
stampa
sulla recente legge regionale
immigrazione
Centro Balducci, venerdì 17 febbraio 2023
Si è tenuta venerdì 17 febbraio alle ore 11.00 al Centro di accoglienza
E. Balducci di Zugliano (UD) una conferenza stampa promossa dalla Rete
DASI fvg (Diritti, Accoglienza, Solidarietà Internazionale) sulla
recente approvazione in Consiglio regionale FVG della legge “Sistema integrato di interventi in materia
di immigrazione”.
In realtà, come ha detto Michele Negro
nell’introduzione, quello previsto è un sistema vuoto più che integrato
di interventi dedicati al tema. La norma regionale è un insieme di
misure o provvedimenti spot, non un quadro organico. Soprattutto non si
appoggia sulle competenze previste nella norma nazionale in materia,
che, all’art.3 comma 5 del Decreto legislativo n. 286/98, afferma che "le regioni, le province, i comuni e gli
altri enti locali adottano i provvedimenti concorrenti al
perseguimento dell'obiettivo di rimuovere gli
ostacoli che di fatto impediscono
il pieno riconoscimento dei diritti
e degli interessi riconosciuti agli stranieri
nel territorio dello Stato, con particolare
riguardo a quelli inerenti all'alloggio, alla lingua,
all'integrazione sociale, nel rispetto dei diritti fondamentali
della persona umana". Diritti, integrazione sociale e rispetto
della persona umana di cui non c'è traccia nel testo approvato.
Gianfranco Schiavone,
presidente ICS, ha ribadito come, unico caso in Italia, la Regione FVG
vorrebbe intervenire in campi che non gli competono (prevenzione e
contrasto della radicalizzazione, attività di controllo, contrasto
dell’immigrazione illegale, …), di esclusiva competenza statale in
applicazione di normative comunitarie, riuscendo nella faraonica
impresa di finanziare gli Enti Locali perché a loro volta acquistino
attrezzature e strumentazioni o manutenzione di immobili da
concedere alle “Forze di Polizia dello Stato”, come si legge
letteralmente nella legge regionale, per il controllo sulla
regolarità dei flussi e transiti di persone. La legge precedente
che è stata abrogata prevedeva un piano organico degli interventi,
triennale ed annuale, che ora si cancellano, limitandosi a concedere
finanziamenti su singole misure, dimenticandone alcune di importanti,
come ad esempio l’aggiornamento e la formazione dei mediatori culturali.
Guglielmo Pitzalis, della
Società Italiana Medicina delle Migrazioni, sede FVG, sottolinea come
in questa supposta legge regionale sull’immigrazione non si parli mai
di salute: ciò è grave perché il
diritto alla salute è uno dei fondamentali della nostra Costituzione e
per di più esso è universale ed indivisibile, rivolto a tutte e tutti,
locali o temporaneamente presenti. La recente pandemia ha dimostrato
che “le malattie” non conoscono confini o cittadinanze: per essere
efficaci gli interventi sanitari devono essere rivolti a tutta la
comunità. Peccato che nel testo tutto ciò non esista come non fossero
invece migliaia le cittadine e i cittadini stranieri che nei fatti
usufruiscono del servizio sanitario regionale. Non sono affatto
invisibili.
Tutti gli interventi hanno rilevato come questa norma approvata in
fretta, senza consultare le realtà che si occupano d’immigrazione, sia
un provvedimento ideologico, inutile, fuorviante e addirittura in
contrasto con le norme nazionali, che ci relega in ultima posizione tra
le Regioni italiane nell’integrazione sociale (molto meglio fanno ad
esempio Veneto e Sicilia) e ci copre di ridicolo in quella Europa dove
il FVG dovrebbe avere un ruolo centrale nel costruire percorsi di
integrazione e di ravvicinamento tra popoli e genti diverse per un
futuro di pace e solidarietà oggi compromesso.
Riuscirà il Governo attuale a sollevare i giusti conflitti di
competenza chiedendo l'abrogazione?