Dopo la morte di Pierluigi, da qualche mese abbiamo ripreso fervidi
contatti con la Comisión Intereclesial de Justicia y Paz della Colombia e prevediamo anche di promuovere - come già avvenuto in
passato - un progetto finalizzato alla cooperazione allo sviluppo di
quella Terra.
Nell'odierna videochiamata abbiamo appreso con tristezza che l'altro
ieri, in Colombia, sono stati uccisi una donna trentenne e un ragazzo
quindicenne appartenenti alla Comunità di Pace di San José de Apartadó,
territorio attenzionato e supportato dalla Comisiòn. Questo assassinio
si colloca in un momento complesso di ricerca di non facile superamento
dei conflitti, che da decenni affliggono il Paese, e di ricostruzione
del tessuto sociale.
Questo assassinio, così come altri avvenuti in questi stessi giorni nel
Cauca, aggravano ulteriormente la situazione.
Ci siamo sentiti di esprimere, con il seguente messaggio del nostro
presidente, la solidarietà e il desiderio di proseguire con sempre
maggior decisione nel cammino relazionale e, per quanto possibile, di
supporto fraterno.
____________________________
Caro Santiago,
questa mattina ci avete informato che solo due giorni fa, il 19 marzo,
Nayeli Sepúlveda ed Edison David sono stati barbaramente assassinati.
Ci ha addolorato venire a conoscenza di questo che è solo l’ultimo dei
gravissimi attacchi subìti dalla Comunità di Pace del villaggio “La
Esperanza” nel Chocò.
Quel che fa male al cuore è il disprezzo della vita e del futuro a tal
punto da arrivare all’assassinio di due fratelli parte viva di una
Comunità che, per “vocazione” e per scelta, non senza fatica e
sacrifici, sta edificando ponti di pace.
Fanno male al cuore anche le continue minacce e le calunnie per
screditare la resistenza pacifica che la Comunità sta portando avanti
da quasi trent’anni per proteggere la terra anche dai grandi progetti
estrattivi che non rispettano né l’ambiente e nemmeno i diritti delle
comunità indigene e afrodiscendenti, espropriandone il territorio e
alimentando l’ingiustizia.
In virtù della solida amicizia che da anni ci lega a voi e che con i
medesimi comuni sentimenti desideriamo portare avanti, sapendo inoltre
che siete in procinto di raggiungere la Comunità, a nome di tutto il
Centro “Balducci”, mi sento di esprimere la nostra più affettuosa
vicinanza alla famiglia colpita direttamente dal barbaro assassinio e
alla famiglia allargata, che è tutta la Comunità, per il grave e
complesso momento di sofferenza e di tensione che sta vivendo.
Il nostro pensiero va anche a Javier Giraldo sj, strenuo difensore dei
diritti umani in Colombia e vicino alla Comunità colpita, che noi
abbiamo avuto modo di conoscere qui al “Balducci” grazie all’amicizia
che lo legava a Pierluigi Di Piazza.
Con voi auspichiamo che le istituzioni siano in grado di fare veramente
giustizia e si lascino guidare, nelle loro scelte gravi e difficili,
dalla luce del vero bene dell’uomo, nella prospettiva del bene comune.
Desideriamo restare al vostro fianco nell’opera di pacificazione che –
ne siamo sicuri – avrà il sopravvento sulla cultura di morte seminata a
piene mani da chi esercita il potere in maniera indiscriminata e senza
rispetto dei più elementari diritti umani. Vogliamo cooperare con voi –
sarà questo il nostro impegno dei prossimi mesi – per contribuire a un
mondo più fraterno, giusto e solidale.
Vi raggiungiamo da fratelli con un abbraccio di pace.
Paolo,
presidente del Centro "Balducci"