Anche quest’anno 2011 proponiamo la
Via Crucis, il cammino di pace da Pordenone alla base USAF di Aviario.
E’ la 15a volta, ad esprimere continuità nell’ideale e nell’impegno per
la giustizia e la pace.
La Via Crucis si ispira alla passione, uccisione e risurrezione di Gesù
di Nazaret e intende attualizzare nella storia di oggi il messaggio
straordinario della sua fede, della sua fedeltà al Padre, alle donne e
agli uomini di allora, di oggi, di ogni tempo.
Il cammino della Via Crucis per noi esprime la passione per Dio e per
l’umanità, per i nomi, i volti, le storie delle persone, delle comunità
e dei popoli con attenzione particolare ai crocifissi perché deboli,
colpiti, ai margini: perché impoveriti, vittime delle oppressioni,
delle guerre, dei diversi terrorismi, della paura, delle varie forme di
espropriazione.
Camminiamo quindi insieme a Gesù di Nazaret e a tante persone e
comunità dalla città di Pordenone dove la gente vive, lavora, si
incontra in tutte le situazioni positive e problematiche, fino davanti
alla base militare USAF di Aviano che, anche se in questo periodo non
evidenzia una sua attività, accoglie, custodisce, prepara gli ordigni
di morte, pure anche altre testate atomiche oltre a quelle gia
presenti, definite dalla Gaudium et spes del Concilio Vaticano il
“delitto contro Dio e contro l’umanità”.
Riflettendo e pregando di fronte a questa gigantesca struttura militare
con gli investimenti spaventosi che ha esigito ed esige, intendiamo
riaffermare che non è quella la strada da seguire per il futuro
dell’umanità, bensi l'alternativa della non violenza attiva di Gesù di
Nazaret, di Francesco di Assisi, di Gandhi, di Luther King, Simone
Weil, Ed:tn Stein. Etty Hillesum, del Vescovo Romero, di don Mazzolari,
don Milani, padre Turoldo, padre Balducci, don Tonino Bello, don Diana,
don Puqlisi, suor Dorothy Stang, il vescovo profeta dei Chiapas Samuel
Ruiz, da poco salutato da migliaia dei suoi indias al termine del suo
cammino di giustizia e di pace; e tante alrre persone e comunità, Aldo
Capitini, Alexander Langer, Danilo Dolci.
In questa 15a Via Crucis di domenica 27 marzo 2011 proponiamo a noi
stessi e a chi vorrà partecipare un cammino di liberazione del
Crocifisso e quindi della Via Crucis dall'uso strumentale a cui sono
sottoposti nella società, nella politica e nella Chiesa.
- Avvertiamo l‘urgenza che il Crocifisso possa riproporre con forza
e chiarezza la sua vita e il suo insegnamento di totale disponibilità a
una Chiesa in cui troppo spesso prevalgono paura, sottomissione,
silenzio, tatticismo, prudenza, rapporti vantaggiosi con il potere
economico, politico, militare. Colui che ha donato la vita per la
liberazione dell’umanità dovrebbe immettere continuamente profezia e
coraggio nella denuncia e nella proposta, coerenza di vita insieme alle
persone deboli, povere, affaticate, marginali.
- Avvertiamo l’urgenza di liberare il Crocifisso dall’uso
strumentale che ne fa il potere politico concepito e attuato come
assoluto, indiscutibile, inattaccabile. ingiudicabile. La declamazione
retorica dei valori cristiani da parte di questo potere è solo una
ipocrita e strumentale copertura che umilia il Crocifisso proprio
perché Lui ci insegna che il potere è servizio.
- Avvertiamo l’urgenza di liberare il Crocifisso dall’uso
strumentale che si attua quando -ed è quasi sempre- si tace sulla
fabbricazione e la vendita delle armi, in crescente aumento; sulla
legittimazione nella guerra e sula sua presentazione con aggettivi e
nomi che non ne cambiano la brutale realtà; necessaria, giusta,
umanitaria, portatrice di libertà e di pace, eliminazione del
terrorismo. E ancora quando nelle celebrazioni dei funerali religiosi e
insieme di Stato dei soldati morti un guerra non si assume il dolore
come proposito di pace, seguendo così il Vangelo del Crocifisso, ma si
continua a riproporre la necessità della guerra esaltando il sacrificio
della vita. E si dimenticano i tanti civili uccisi, a cominciare dai
bambini e dalle donne, chiamati cinicamente effetti collaterali. Beati
coloro che scelgono la nonviolenza attiva e sono ogni giorno artigiani
della pace.
- Avvertiamo l’urgenza di liberare il Crocifisso dall’uso
strumentale per rafforzare identità chiuse, difensive e aggressive nei
confronti dell’altro diverso, dello straniero. Il simbolo di Colui che
ha dato la vita per gli altri viene utilizzato come arma d rifiuto
dell’accoglienza, di contrasto, di lontananza. Nella nostra Regione
Friuli Venezia Giulia e stata clamorosa la pretesa, poi attuata, di
collocare il Crocifisso nell’aula del Consiglio Regionale da parte di
coloro che nelle parole esprimono e nelle decisioni attuano il razzismo
istituzionale. Il CIE di Gradisca d’Isonzo è segno drammatico di una
strada da non percorrere; quella su cui siamo incamminati e spazio è
luogo di accoglienza, di affermazione dei diritti umani uguali per
tutti, di convivenza fra e diversità.
- Avventiamo l’urgenza di liberare il Crocifisso dall’uso
vergognoso che si attua quando ci si dichiara cristiani, quindi ci si
riferisce pubblicamente a Lui e poi non ci si sdegna, anzi si accettano
con indifferenza e "tolleranza” comportamenti che dissolvono ogni
riferimento etico e che diffondono la mentalità che con il denaro si
possono comprare tutti e tutto. E’ doveroso affermare la dignità delle
donne e degli uomini, preoccupazione per il bene comune.
Ci impegniamo quindi, chiedendo
coerenza a noi stessi, a liberare il Crocifisso perché possa continuare
a parlarci, ad essere luce e forza per il nostro cammino quotidiano; a
ridiventare continuamente provocazione, sostegno e conforto per
costruire insieme una umanità di giustizia, di pace, di accoglienza, di
salvaguardia dell‘ambiente vitale.
E’ urgente la conversione a Gesù Crocifisso e Risorto. Vivente oltre la
morte, concentrarci con profondità, costanza, fedeltà maggiori alla sua
persona, alla sua sensibilità, alle sue parole, ai suoi gesti, a quanto
ha vissuto e trasmesso; a come ha guardato alle persone, alle
istituzioni, alla politica, alla religione; al suo progetto del Regno;
alla sua continua e inscindibile passione per Dio e per l’umanità; per
rendere attuale il suo progetto nella società, nel mondo, nella Chiesa.
Questo ci proponiamo di vivere anche nella Via Crucis di pace
Pordenone-base USAF di Aviano.
Informazioni: Tel. 0434/578140 -
0432/560699 - 335-5423423
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