28° convegno del Centro
Balducci
da giovedì 1 a domenica 4 ottobre 2020
Il Centro Balducci, con la proposta di questo 28° Convegno, continua a mantenere fede all’impegno assunto nel settembre 1992 di rapportare l’accoglienza delle persone migranti alla promozione culturale intesa nel significato antropologico che unisce le comunità locali a quella planetaria e affronta le grandi e permanenti questioni dell’umanità: giustizia, diritti umani, pace, salvaguardia della casa comune.
Il prossimo convegno, per motivi contingenti, viene posticipato ai primi giorni di ottobre e, per la situazione presente, è meno articolato ma speriamo ugualmente significativo.
A seguito della pandemia ci è sembrato importante proporre la riflessione su alcune questioni permanenti che l’esperienza drammatica vissuta (e ancora in atto in alcuni paesi) ha maggiormente evidenziato, accrescendone la problematicità.
L’esperienza così vasta e dolorosa di malattia, sofferenza e morte interpella profondamente su come operare tutto il possibile per rendere umane queste situazioni; sollecita ad un impegno per una sanità pubblica diffusa nei territori come presenza di prevenzione e di cura, in rapporto con gli ospedali.
Il problema del lavoro è fondamentale e strutturale per la società nelle comunità locali e in quella planetaria. La nostra Costituzione definisce il nostro Paese: “Una Repubblica democratica fondata sul lavoro” e così relaziona in modo inscindibile la dignità delle persone e il lavoro.
Si aprono grandi quesiti sulle lavoratrici e i lavoratori; sui luoghi e sulle modalità del lavoro; sulle possibilità per le giovani generazioni; sulle gravissime e permanenti piaghe del lavoro sfruttato con la riduzione in schiavitù, di quello in nero. Resta sempre aperto il grande tema del rapporto fra sicurezza, salute e lavoro.
L’avversione all’altro diverso, in particolare ai migranti, è un modo di pensare ed agire che portano al razzismo: dagli Usa all’Europa, all’Italia, al Friuli Venezia Giulia.
Aspetti culturali, sociali, etici, economici, politici si intrecciano. Una cultura, un’etica e una politica nuove sono urgenti e indispensabili per affrontare una questione planetaria.
I giovani e la scuola sono una questione permanente che la pandemia ha evidenziato e sulla quale le incertezze sono tante e preoccupanti: il Convegno non ne farà un “oggetto” di indagine e di analisi ma proporrà i giovani come protagonisti e costruttori di pace nella mattinata del 4 ottobre.
Trovate su questo dépliant e sul sito del Centro Balducci tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione. Siamo chiamati a disponibilità e attenzione particolari per la salvaguardia della salute di tutti.
Vi aspettiamo con fiducia. Grazie!
Con i saluti più cordiali
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