Gli occhi dell'Africa
Tutte le proiezioni
di Pordenone si terranno presso
la Sala Grande di Cinemazero, alle ore 20.45, a ingresso libero.
A
Pordenone la rassegna si apre con un padrino
d'eccezione: il missionario
comboniano Alex Zanotelli,
che sarà presente a inizio serata.
A
seguire la proiezione del film UN HOMME QUI
CRIE di
Mahamat-Saleh Haroun (Francia/Belgio/Ciad 2010, 87′), Gran
Premio della Giuria al Festival di Cannes 2010 e Premio del Pubblico al
Festival del Cinema Africano di Milano 2011.
Il Ciad di oggi.
Adam, un sessantenne che è stato
un campione di nuoto, insegnante alla piscina dell’Hotel di lusso a
N’Djamena,
è costretto a lasciare il suo posto di lavoro al figlio Abdel quando
l’albergo
è acquistato da imprenditori cinesi. Soffre della situazione, che vive
come una
degradazione sociale. Il Paese è in balia della guerra civile e i
ribelli
armati minacciano il governo al potere che chiede alla popolazione un
“sacrificio di guerra”: del denaro o l’arruolamento dei figli. Adam è
assillato
dal suo responsabile di zona perché adempia al suo dovere. Ma Adam non
ha
denaro, ha soltanto il suo unico figlio…
Partita
come una sorta di sfida, da cinque anni questa
rassegna itinerante di cinema africano si profila come un incontro di
sguardi:
gli sguardi africani sui loro Paesi e sul “nostro” mondo; gli sguardi
italiani
su ciò che gli africani ci raccontano di sé, ma anche su cosa ci dicono
di noi.
Sguardi
sempre diversi, perché sempre diverse sono le
pellicole che proponiamo di anno in anno.
Questa
edizione si contraddistingue per la particolare
attualità delle tematiche affrontate. Lampedusa, ad esempio, filmata da
chi ha
avuto la vita salva grazie a quest’isola.
E poi
il lavoro in Africa, alle prese con la
globalizzazione e “l’intraprendenza” cinese. Ma anche in Italia, con un
film
pensato e girato a Trieste sulla condizione degli ambulanti africani,
all’interno di una serata dedicata al tema dello sfruttamento
lavorativo e
della tratta di esseri umani. Si racconteranno le attività di contrasto
al
fenomeno, portate avanti dalla Regione
Friuli
Venezia Giulia insieme alle Caritas di Udine e Pordenone e
al
Comitato per i diritti civili delle prostitute.
O
ancora la primavera araba, con una prima cronaca in
tempo reale della rivoluzione.
Diverse prospettive
che si incrociano, dunque, per
favorire l’incontro e il confronto tra le culture. Emblematico il
titolo del
film triestino, titolo che richiama, neanche a farlo apposta, il senso
dell’iniziativa: guardando “con gli occhi dell’altro” la prospettiva
cambia, si
impara a conoscersi, a sospendere i pregiudizi e a convivere.
Il programma completo sul sito di CINEMAZERO
Sotto il depliant in pdf (393 kb)