34^ MARCIA DELLA PACE
ZUGLIO-SAN PIETRO IN CARNIA
Zuglio 31 dicembre 2012 - S. Pietro in Carnia 1 gennaio 2013
Promossa dalla Fondazione “La Polse” di Zuglio e dal “Centro
Balducci” di Zugliano, si svolgerà nella notte del 31 dicembre la 34^
marcia della pace Zuglio – S. Pietro in Carnia in coincidenza con la 46^ giornata mondiale
della pace del 1 gennaio 2013, riprendendone alcuni spunti
del messaggio del papa: “Beati gli operatori di pace”.
Nella collaborazione organizzativa sono coinvolte diverse realtà: la
Parrocchia di
Zuglio e la Forania
di San Pietro – Paluzza; l’Arciconfraternita
dello Spirito Santo; il Comune di Zuglio;
il Gruppo ANA di
Zuglio, altri Enti e persone volontarie.
Il ritrovo in piazza del Museo a Zuglio
è il 31 dicembre alle ore 20.30,
da dove alle 21.00 partirà il cammino di pace guidato da padre Serge di
Villasantina, dopo il saluto di don Giordano Cracina,
coordinatore generale.
Sono previste tre tappe in ciascuna delle quali sarà letto in
friulano un brano del messaggio del papa da parte di Celestino Viezzi,
si eseguirà il canto, si esprimerà la preghiera e si ascolteranno tre
riflessioni-testimonianze: nella prima tappa di Sabine De Cecco Wilding,
magistrato presso il tribunale di Villacco; nella seconda di don Pierluigi Di Piazza,
parroco di Zugliano e responsabile del Centro Balducci e con lui di Fayed Mohamed,
ragazzo siriano, ospite con una parte della sua famiglia nel Centro di
Zugliano; nella terza della dott.ssa Fulvia Loik,
responsabile socio sanitaria dell’ASS 3 Alto Friuli.
All’arrivo alla Pieve di S. Pietro inizierà la celebrazione
dell’Eucarestia presieduta dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno
Mazzoccato.
Alla conclusione si vivrà un momento di semplice e festosa
convivialità.
Nelle riflessioni, si porrà attenzione alla pace come aspirazione e
come impegno, dono di Dio e compito e opera delle donne e degli uomini;
l’analisi e la denuncia doverosa e veritiera delle cause della mancanza
di pace, delle armi, delle guerre, dei razzismi, di tante e diffuse
violenze, dell’ingiustizia strutturale e locale non devono diventare
impotenza e rassegnazione, ma provocazione alla disponibilità e
all’impegno, alla spiritualità, alla cultura, alla politica di pace,
alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo e di economia, di
uguaglianza, di dignità, di giustizia, di relazione con la Madre Terra
e tutti gli esseri viventi.
Per questo progetto così profondo e concreto, locale e planetario
insieme, è urgente e doverosa una educazione permanente
all’accoglienza, alla convivenza fra le diversità, alla giustizia e
alla legalità.
E di questa educazione un aspetto imprescindibile è la memoria
dell’esemplarità dei profeti e dei martiri della giustizia e della pace.