Sala "Mons. Luigi Petris" del Centro Balducci
Il Centro Balducci: ospiti, volontari, suore esprime profondo e
commosso dolore per la immane tragedia del mare di Lampedusa. Nei
25 anni di accoglienza diverse sono state le persone ospiti provenienti
dalla Somalia e dall’ Eritrea, come le persone morte l’altro ieri.
“ É un dolore che ci attraversa e ci provoca- dice don Pierluigi Di
Piazza fondatore e responsabile del Centro Balducci- pensando a
ciascuna delle vittime, alle loro famiglie di provenienza, ai loro
amici. In tutti questi anni, anche di recente, insieme ad altri Centri,
Gruppi, Associazioni abbiamo cercato di sollecitare le istituzioni e la
politica ad interessarsi, ad intervenire, a programmare, a legiferare,
quasi sempre e del tutto inascoltati. Le risposte di pochi nella
politica sono state appena percettibili, ma certo non decise; i più
hanno taciuto; altri in modo insano e disumano hanno continuato,
perfino ieri, a pronunciare parole inascoltabili e strumentali. Dopo la
visita di papa Francesco a Lampedusa la politica in generale
aveva taciuto e una parte supponente aveva commentato che è
facile predicare, diverso è agire, confondendo l’agire con
l’immobilismo.
“Vergogna…vergogna”, ha detto il papa; addolorato e commosso. Fino
all’altro ieri silenzio e immobilismo sulla questione dell’immigrazione
e dei rifugiati politici. Una tragedia immane ha costretto a
parlare e così si rivela ancora una volta l’ipocrisia di quella
politica che ha contribuito ad atteggiamenti e decreti per respingere
le persone, non a una riflessione, a decisioni e legislazioni a livello
europeo e italiano che assumano la complessità del fenomeno con
progetti a immediato, medio e lungo termine, cominciando dal rompere le
complicità con il sistema che impoverisce quei paesi e contribuisce
alle guerre con armi prodotte anche in Italia, paesi da cui le persone
fuggono.
Ma siamo tutti provocati a interrogarci sulla nostra umanità, sulla
nostra compassione, sulla nostra disponibilità alla prossimità e all’
accoglienza. Ci è chiesto un salto di qualità spirituale, culturale,
etica e politica. Altrimenti dopo alcuni giorni tragicamente anche
questa tragedia dai più sarà dimenticata”.
Zugliano, 4/10/2013