Facciamo insieme UN PASSO DI
PACE!
Manifestazione Nazionale a Firenze il
21 Settembre. Per Libertà, Diritti, Dignità, Giustizia, Democrazia
Firenze, piazzale Michelangelo, domenica 21 Settembre 2014
http://www.azionenonviolenta.it/facciamo-insieme-un-passo-di-pace/
Basta guerre! Mai più vittime! Fermiamo le stragi di civili indifesi a
Gaza, in Palestina e Israele, in Ucraina, Siria, Iraq, Libia,
Afghanistan, Congo…
Restiamo umani, facciamo sentire la nostra voce, mobilitiamo la società
civile in Europa ed in Medio Oriente contro le guerre, contro le stragi
di civili e contro i mercanti di armi; contro le politiche che quelle
guerre hanno favorito, legittimato e a volte promosso.
Diamo voce a chi resiste e si oppone in modo nonviolento alle guerre,
alle pulizie etniche, alle politiche di guerra, ai regimi dittatoriali,
al razzismo, all’apartheid.
Costruiamo insieme una nuova storia di pace, di libertà, di diritti, di
democrazia e di giustizia: diamo vita a un’alleanza civica in Europa e
nel Mediterraneo contro le guerre e per il disarmo.
Lanciamo da Firenze una piattaforma di richieste e di campagne per un
cambio di passo delle politiche dei governi e delle istituzioni
internazionali. Il passo di pace che dobbiamo fare è tanto urgente
quanto ambizioso e difficile.
Perché fermare le guerre e le stragi significa dare finalmente il
primato del governo globale del pianeta e delle relazioni tra Stati
alla politica multilaterale, ad un sistema delle Nazioni Unite da
riformare e da potenziare; significa cambiare il modello di sviluppo,
non più orientato al consumo del pianeta per il benessere di pochi ma
alla sostenibilità futura ed al benessere di tutti; significa
applicazione e rispetto da parte di tutti gli Stati degli accordi,
delle convenzioni internazionali e dei diritti umani con meccanismi
sanzionatori e con un sistema di polizia e di giustizia internazionale
operativo; significa riconoscere il diritto d’asilo e dare accoglienza
ai profughi di guerra; significa investire nella ricerca,
nell’educazione, nell’ambiente, nell’economia e nel lavoro, nella
giustizia sociale, nella democrazia, nella cultura, nel dialogo, nella
difesa civile, nella cooperazione, in funzione della pacifica e plurale
convivenza e del governo democratico globale, convertendo qui le enormi
risorse spese per armamenti e guerre decennali.
Se questo cambio di passo delle politiche non si realizzasse in queste
direzioni sappiamo bene cosa ci aspetta, è sotto gli occhi di tutti:
sono i 2000 morti di Gaza, il carcere a cielo aperto per 1,8 milioni di
palestinesi, i 47 anni di colonizzazione e occupazione israeliana della
Palestina, una vita sotto minaccia per il popolo israeliano, la guerra,
i prodromi della pulizia etnica, la violazione dell’autodeterminazione
dei popoli in Ucraina, come in Palestina e nel Sahara Occidentale, le
200mila vittime del conflitto siriano e le circa 2000 vittime che il
conflitto iracheno sta mietendo ogni mese; le infiltrazioni mafiose e
criminali in ogni conflitto, l’uso del terrorismo anche da parte degli
Stati, la tortura, la detenzione illegittima, gli scomparsi, il
fondamentalismo, il sostegno a dittatori e monarchie medioevali per
difendere potenti interessi di parte e i nostri approvvigionamenti
energetici; sono le esecuzioni di massa, la proliferazione degli
armamenti e dell’economia di guerra, i milioni di profughi e di
disperati in fuga, la finanza speculativa, il fallimento degli Stati,
il saccheggio dei beni comuni e la crisi delle democrazie, la
propaganda e le informazioni strumentalmente distorte dai poteri forti
che influenzano e condizionano l’opinione pubblica… un elenco infinito
di drammatici eventi che si ripetono sistematicamente, diventando parte
del nostro quotidiano come fossero disastri inevitabili per proseguire
il corso della civiltà, la nostra.
Questo è il bivio che abbiamo di fronte: continuare a denunciare in
modo generico questa realtà o lavorare con determinazione e strategia
per mutare le politiche responsabili della proliferazione delle guerre,
per costruire un’alternativa a questo corso della storia? Puntare
l’indice solo sugli effetti o denunciare e sradicare le cause della
violenza diretta, culturale e strutturale che permea il nostro sistema,
di cui siamo in parte tutti complici?
Alla viltà, al cinismo ed alla violenza, vogliamo sostituire
l’alternativa del coraggio, della nonviolenza, della disobbedienza
civile.
A Firenze, in continuità con l’Arena di Pace e Disarmo, ascolteremo
testimonianze provenienti dai teatri di guerra e le voci di chi si
oppone in Europa e nel mondo alle politiche di guerra, per fare assieme
questo passo di pace. Raccoglieremo e lanceremo concrete richieste alla
politica:campagne che segnano un cambio di passo nelle proposte per la
soluzione politica dei conflitti, per la pace, per i diritti, per la
giustizia, per il disarmo e la difesa civile non armata e nonviolenta.
Invitiamo quindi ad aderire a questo appello partecipando alla
manifestazione di Firenze ed organizzando mobilitazioni in altre città
europee e centri martoriati dai conflitti. Vi chiediamo di inviare fin
d’ora alla Segreteria dell’evento, oltre all’adesione, le proposte e
campagne concrete, già strutturate, che vorreste rilanciare durante la
manifestazione e inserire nella piattaforma finale.
Il volantino in pdf da scaricare
INFO:
Movimento Nonviolento
via Spagna, 8
37123 Verona
Tel/Fax 045 8009803