Il
coprifuoco per i richiedenti asilo è una grave discriminazione
Il comunicato stampa della Rete
Accoglienza FVG
Udine, 12 ottobre 2016
La Rete Accoglienza del
Friuli-Venezia Giulia invita il Prefetto a riflettere sulla proposta
fatta in apertura del Tavolo Provinciale sull’immigrazione giovedì 6
ottobre.
Non è il coprifuoco la risposta ai
problemi di ordine pubblico, ma un sistema di accoglienza che preveda
attività educative, inserimento lavorativo e integrazione sociale
UDINE, 12 OTTOBRE 2016 – Giovedì 6 ottobre, al Tavolo Provinciale
sull’immigrazione, il Prefetto Vittorio Zappalorto ha proposto agli
enti che gestiscono i progetti di accoglienza nel Comune di Udine
l’istituzione di un coprifuoco per i richiedenti asilo. La Rete
Accoglienza FVG – nata a novembre 2015 e formata da più di 40 tra
associazioni, cooperative, organizzazioni ed enti del terzo settore,
inclusi alcuni componenti del neonato Tavolo Provinciale
sull’immigrazione – esprime la sua disapprovazione e profonda
preoccupazione per questa proposta.
Un simile provvedimento sarebbe discriminatorio, perché limita senza
precedenti, e in modo ingiustificato, la libertà personale di una sola
categoria di persone: anche qualora vi siano problemi di ordine
pubblico, che pure esistono ma non sembrano legittimare un’iniziativa
di tale gravità, per legge il provvedimento non dovrebbe essere
applicabile a singole categorie di cittadini (Corte Costituzionale,
sentenza. n. 2 del 1956 e art. 3 della Costituzione). Risolvere i
problemi di ordine pubblico attribuendone la causa alla semplice
presenza notturna dei richiedenti asilo sulle strade è un ragionamento
sbagliato e semplicistico. La proposta di un coprifuoco non solo manca
di indagare le cause di questi problemi – i traumi della migrazione, le
condizioni precarie e talvolta insufficienti dell’accoglienza, la
mancanza di una progettualità – ma vanifica i risultati migliori che il
sistema ha realizzato finora, i progetti che, come lo SPRAR,
valorizzano la convivenza e incoraggiano l’autonomia preservando le
libertà fondamentali delle persone garantite dalla Costituzione.
La Rete Accoglienza FVG ricorda inoltre che gli operatori sociali non
sono poliziotti e auspica che il lavoro del neonato Tavolo Provinciale
abbia come scopo quello di rispondere alle lacune del sistema di
accoglienza e coordinare le attività degli enti gestori. C’è bisogno
infatti di uniformare e codificare il lavoro degli enti gestori, di
stilare un codice condiviso di comportamento, di stabilire un livello
minimo di garanzie. Inoltre si devono identificare e tutelare le
persone vulnerabili, anche attraverso protocolli e convenzioni con il
Dipartimento di salute mentale e con il Sert; è necessario implementare
i percorsi di formazione, di inserimento lavorativo, di studio; infine,
è indispensabile pensare ad attività ludiche e sociali, anche
stipulando convezioni con le associazioni che si occupano di promozione
sociale e con le società sportive.
La Rete Accoglienza FVG invita dunque il Prefetto a rendere il Tavolo
Provinciale sull’immigrazione un punto di partenza per costruire un
sistema di accoglienza efficace ed efficiente, nel rispetto dei diritti
umani e della persona.
Leggi anche:
Discriminatorio il
coprifuoco per i profughi sul Messaggero Veneto
Coprifuoco per i
richiedenti asilo: idea dispotica. Si chiede buon senso su
FriuliSera.it
Il coprifuoco per i
richiedenti asilo è una grave discriminazione su
Udinetoday.it