NEGLI
OCCHI E NEL CUORE
I Gentilli, ebrei friulani testimoni
della Shoah
Udine e Tricesimo, 26 e 27 gennaio 2018
Presentazioni del libro di Valerio Marchi "NEGLI OCCHI E NEL CUORE. I
Gentilli, ebrei friulani testimoni della Shoah". Kappa Vu Storia (2017).
Il libro verrà presentato a:
UDINE venerdì 26 gennaio 2018,
alle ore 18.00
presso la Sala Ajace - accesso Loggia del Lionello / piazza Libertà
Dialoga con l'Autore
Paolo Ferrari
Letture di Alessandra Pergolese
e Michela Marchi
Con il patrocinio del Comune di Udine
Evento inserito all'interno del programma delle celebrazioni del Giorno
della Memoria 2018 del Comune di Udine
TRICESIMO sabato 27 gennaio
2018, alle ore 18.00
presso la Sala Consiliare del Comune
Dialoga con l'Autore
Alessandra Kersevan
Letture di
Alessandra Pergolese e Michela Marchi
Con il patrocinio del Comune di Tricesimo
Evento promosso dall'associazione Le Nuove Querce in collaborazione con
l'ANPI
Documentatissimo e appassionante questo viaggio che Valerio Marchi
compie nelle memorie di una famiglia ebraica friulana, i Gentilli,
frugando fin dentro le pieghe delle loro tasche, come recita un modo di
dire della tradizione Yiddish. Si delinea così la polimorfa e ricca
storia di donne e uomini la cui vita si è intersecata con i luoghi in
cui sono vissuti e con i tempi che li hanno segnati, nel bene e nel
male, fino a confondersi con i profili dei paesaggi e delle case in cui
hanno dimorato.
È difficile estrarre qualche esempio fra i tanti che il libro ci offre.
Basti ricordare allora Giuseppe Gentilli (1849-1911) e sua figlia Maria
(1885-1944), attraversati a loro modo dalla Storia, nelle intersezioni
che la vita offre nel suo complicato fluire. Il primo, uomo semplice e
mansueto, per tutti «un omp just» («un uomo giusto»), vive e muore in
pace nella sua San Daniele del Friuli. La seconda viene travolta dalla
Shoah: prelevata da Spalato con il marito Vittorio Morpurgo e la figlia
Tina, morirà ad Auschwitz; altri due loro figli – Giuseppe e Silvana –
si uniranno invece alla Resistenza jugoslava, sopravvivendo al
conflitto. I figli di Silvana vivono oggi negli Stati Uniti,
dimostrando l’assunto straordinario secondo cui anche la più piccola
comunità diventa il centro del mondo, l’omphalos, l’ombelico di cui
cantavano i greci antichi e da cui si irradiano i cerchi infiniti
dell’agire umano nel tempo e nello spazio.
Angelo Floramo