Su
Aquarius e Sea watch 3
Richiesto il rispetto delle norme
internazionali
da Palermo
La
Consulta per la Pace,
la Nonviolenza, i Diritti umani ed i disarmo del Comune di Palermo,
esige il rispetto delle norme internazionali e della legge del mare da
parte di tutte le istituzioni, a partire da quelle nazionali.
Non si può negare l’assistenza a quanti rischiano la vita perché
sperano ancora in un futuro, non si pò osteggiare l’attività di quanti
operano per il soccorso in mare. Non si possono far morire bambini,
donne e uomini vittime dell’ingiustizia.
Esige lo sbarco in porto sicuro dei 629 profughi salvati dalla nave
Aquarius di SOS Mediterraneé ed MSF e quelle della nave Sea Watch 3. Le
associazioni appartenenti alla Consulta hanno seguito passo passo la
nascita del progetto di SOS Mediterranée e della sua nave Aquarius,
anche intervenendo con l’acquisto di giubbotto di salvataggio. Credono
fortemente in questo progetto. Pertanto la Consulta sostiene le
dichiarazioni dei sindaci di Palermo, Messina, Reggio Calabria, Taranto
e Napoli in favore dell’apertura dei porti delle rispettive città.
Chiede che vengano al più presto accertate competenze e responsabilità,
verificando l’eventuale commissione di reati da parte di quanti si sono
opposti o hanno osteggiato lo sbarco delle vittime di naufragio. Chiede
che l’Europa intervenga in sostegno dell’azione delle ONG, pretendendo
il ripristino del rispetto del diritto umano principale, il diritto
alla vita. Sostiene pertanto l’ICE “Welcoming Europe”. La Consulta
promuove quindi un “sit in” in abiti arancioni a sostegno della nave
Aquarius, chiedendo che l’amministrazione comunale di Palermo, tutte le
forze politiche presenti in consiglio, assumano iniziative concrete.
Fa, in tal senso, appello a tutte le associazioni culturali, ONG,
sindacati, organismi laici e religiosi di tutti gli orientamenti.
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