|
|
Parole e Suoni dell'Accoglienza
Presentazione del Manifesto "I CARE"
Centro Balducci, giovedì 19 luglio, ore 19.00
|
|
Parole e Suoni
dell'Accoglienza
Presentazione del Manifesto "I
CARE"
Centro Balducci, giovedì 19 luglio 2018, ore 19.00
Tavola rotonda, musica e convivialità per la presentazione del
Manifesto "I CARE", che propone un modello di comunità basata sul
rispetto e sul principio dell'accoglienza, consapevole di come questi
valori appartengano storicamente alla nostra regione.
PROGRAMMA
Introduzione a cura del coro de LA TELA
Presentazione del Manifesto "I
CARE"
Tavola rotonda
Momento conviviale con
Freddy
Frenzy - chitarra e voce
Giorgia
D'Atrizio - chitarra e voce
Davide Mauro
- sax, fiati, chitarra
Intervengono:
Giampaolo
Bidoli - ex sindaco di Tramonti di Sotto (PN) e attuale Consigliere regionale
Pierluigi Di
Piazza - fondatore del Centro Balducci
Marinella
Chirico - Giornalista
Andrea
Bellavite - Sindaco di Aiello del Friuli
Antonella
Nonino - ex Assessore fondatrice del Progetto AURA
IL MANIFESTO "I
CARE" (è possibile
anche scaricarlo QUI in formato pdf)
"I
CARE” me ne faccio carico / o cjapi a cûr/ Es liegt mir am herzen/ Mar
mi je
PER UNA COMUNITA’ CHE TUTELA I DIRITTI
UMANI, SOLIDALE ED ACCOGLIENTE
MANIFESTO
della RETE REGIONALE PER I DIRITTI,
L’ACCOGLIENZA
E LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
In questo difficile momento storico, come cittadine
e cittadini italiani ed europei, riaffermiamo i valori della nostra
Carta Costituzionale, della Dichiarazione Universale dei Diritti umani,
della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europa. Prendiamo una
ferma posizione di rifiuto rispetto ad un modello di società chiusa,
basata sulla paura e sulla discriminazione, dove AVANZANO nazionalismi,
omofobia, sessismi e razzismi con ritorno a vecchi confini e viene
alimentata la convinzione che esistano individui e gruppi sociali che
possano vantare per sé diritti esclusivi rispetto ad altri a cui tali
diritti dovrebbero essere negati o ridotti, trasformando così i diritti
universali in “privilegi”. Un clima di costante discriminazione civile
alimenta l’odio verso l’altro, identificato spesso in colui che è
straniero, rifugiato, migrante, rom, senza casa, senza lavoro e
giudicato comunque “diverso” per qualunque ragione - per provenienza,
status sociale, lingua, cultura, religione, genere o orientamento
sessuale; si assiste, con enorme preoccupazione, al ritorno
dell’ideologia del “me ne frego”, verso le condizioni dei più deboli e
degli ultimi.
Crediamo che le pericolose conseguenze di tali
disvalori e il crescente razzismo possano essere affrontate proponendo
un diverso e alternativo modello di comunità che, specie in una regione
come il Friuli Venezia Giulia, con una storia ricca di culture e lingue
diverse, si basi sulla universalità dei diritti e sulla crescita della
coesione sociale da realizzarsi attraverso lo sviluppo di modelli di
accoglienza e di solidarietà verso chi ha maggior bisogno.
Dobbiamo difendere i diritti per tutti/e, perché
togliere i diritti ai più vulnerabili e agli ultimi, non avvantaggia
nessuno, tantomeno chi è o si percepisce in fondo alla scala sociale:
il processo di erosione della convivenza civile e i continui attacchi
al principio di universalità nell’accesso ai servizi sociali e sanitari
aumentano il rischio di povertà e di esclusione sociale per tutta la
popolazione. È necessario pertanto contrastare la falsa narrazione
dell’invasione e tutte le dichiarazioni che fomentano odio e
intolleranza, ribadendo che la cosiddetta “crisi migratoria” non è
un’emergenza ma un fenomeno che può e deve essere gestito bene
nell’interesse di tutti.
A partire dall’esperienza
pluriennale finora percorsa e ampliandola ci impegniamo a costruire
assieme in F.V.G. una
RETE
REGIONALE PER I DIRITTI
L'ACCOGLIENZA E LA SOLIDARIETA’
INTERNAZIONALE
che sviluppi azioni e iniziative sociali, politiche e culturali
finalizzate a:
- Assicurare a tutte le persone comunque presenti sul territorio regionale pari opportunità nel godimento dei diritti fondamentali, a partire dalla registrazione alla nascita;
- Promuovere l'accesso
universale al welfare, ai servizi socio-sanitari e scolastici e agli
altri servizi pubblici del territorio contrastando ogni forma diretta o
indiretta di discriminazione e di privilegio;
- Promuovere ed allargare
l'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e dei rifugiati,
sostenendone il valore di modello positivo di inclusione sociale nelle
comunità locali, sviluppando un’accoglienza integrata basata sul
sostegno delle potenzialità professionali, sociali e culturali di ogni
migrante;
- Contrastare le proposte
di tornare a falliti modelli di accentramento e ghettizzazione
dell’accoglienza in grandi strutture ripudiando altresì l’inaccettabile
proposta di addirittura creare veri e propri “campi di "internamento"
per i richiedenti asilo;
- Operare per il
superamento delle grandi strutture di accoglienza che dissipano grandi
risorse pubbliche erogando servizi mediocri senza promuovere reali
interventi di inclusione civile, sociale e culturale dei beneficiari;
- Opporsi alla riapertura a
Gradisca d’Isonzo e ovunque in altri luoghi della Regione, dei centri
di detenzione amministrativa per gli stranieri (CIE/CPR) memori degli
errori e delle tragedie che hanno caratterizzato ovunque in Italia, per
vent’anni, l’apertura e la gestione di tali strutture di “detenzione
amministrativa;
- Operare insieme alle
realtà associative nazionali ed internazionali, per il superamento di
normative inique e inefficienti che, seguendo l’ottuso approccio della
chiusura dei canali di migrazione regolare, producono quella stessa
irregolarità e precarietà che poi pretendono di risolvere attraverso
misure repressive;
- Sostenere l’operato delle
O.N.G. e delle associazioni operanti per finalità umanitarie
valorizzando il ruolo positivo della cooperazione internazionale
decentrata per uno sviluppo che sostenga effettivamente la crescita
economica, civile e sociale delle comunità locali nei Paesi terzi,
favorendo anche così l’instaurarsi di dinamiche migratorie libere e
consapevoli;
- Contrastare le crescenti
forme di grave precariato, di sfruttamento lavorativo, di lavoro nero
nonché promuovere la formazione alla sicurezza sul lavoro rendendo
maggiormente effettiva l’attività di controllo;
- Sostenere non solo nelle
scuole ma in tutti gli ambiti in cui operano le diverse formazioni
sociali, percorsi di educazione ai valori universali dell’accoglienza e
della solidarietà, alla Pace, al rifiuto della guerra come mezzo di
risoluzione violenta dei conflitti, di informazione e sensibilizzazione
alla complessità delle questioni migratorie.
Con
iniziative condivise tra cittadine/i ed associazioni ci impegniamo a
coinvolgere tutto il nostro territorio regionale per dare risposte di
civiltà e convivenza civile in un'epoca dove rischiano di prevalere
egoismi, prepotenze e soprusi, proponendo politiche di dialogo e
confronto costruttivo per una società in cui vengano riconosciuti “i
diritti inviolabili dell’uomo, sia come individuo sia nelle formazioni
sociali”. Vogliamo guardare ad un altro mondo possibile dove ogni
essere umano sia tutelato e rispettato, cosi come sia difeso e
valorizzato l'universo di cui siamo parte e custodi e non padroni.
|
|
|