La buona novella
La buona novella
Serata musicale dedicata a Fabrizio de Andrè
Maiaso - Enemonzo, Giovedì 27 giugno 2019, ore 20.45
La buona novella
Serata di musica e riflessioni
Maiaso – Enemonzo (Ud) Sala Parrocchiale
Giovedì 27 giugno 2019, ore 20.45

In occasione dei 50 anni dal suo concepimento giovedì 27 giugno sarà presentata a Maiaso - Enemonzo l’esecuzione integrale di uno dei più significativi e coinvolgenti capolavori della canzone d’autore italiana: “La Buona Novella” di Fabrizio De André.

La serata, promossa dalla Scuola di Musica Diocesana di Mortegliano, in collaborazione con la Parrocchia di Maiaso, l’associazione Culturale “Coro Le Colone”, capofila del progetto “In direzione ostinata e contraria – Fabrizio De André” e dalla Fondazione “Fabrizio De André” di Milano, prevede l’esecuzione integrale del capolavoro “de andreiano” intervallato da riflessioni e commenti di quattro sacerdoti friulani: Don Nicola Borgo, Don Giuseppe Faidutti, Don Pierluigi Di Piazza e Don Primo Degano che, con le loro riflessioni commenteranno l’opera.
   
Così il Cardinal Ravasi Presidente del Pontificio consiglio per la cultura, su Fabrizio de André: «il lavoro principale che dobbiamo fare è che l’alta musica, la musica colta contemporanea, ritorni ancora a toccare i temi spirituali, religiosi, ma dovrebbe succedere anche per quella cantautorale come a suo tempo Fabrizio De André con la “Buona novella”: ci sia sempre questa interrogazione sull’oltre e sull’altro».

A eseguire le canzoni sarà un ensemble molto particolare composto da: Francesco Tirelli (voce, chitarra, percussioni, arrangiamenti), Andrea Martinella (oboe e corno inglese), Nicola Tirelli (pianoforte, sintetizzatori), Marco Bianchi (chitarra, effettistica), Federica Tirelli (viola), Martina Gorasso ed Emanuela Mattiussi (cori). 

Scritto tra la fine degli anni sessanta e gli inizio degli anni settanta “La Buona Novella” è un concept album tratto dalla lettura di alcuni Vangeli apocrifi (in particolare, come riportato nelle note di copertina, dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo arabo dell’infanzia).

Attraverso i Vangeli apocrifi, De André fa emergere la vocazione umana e terrena di Gesù, la cui figura viene narrata attraverso la voce dei personaggi che hanno a che fare con lui e la sua storia.

Spiegava De André: “La Buona Novella, voleva essere un’allegoria – era una allegoria – che si precisava nel paragone fra le istanze migliori e più sensate della rivolta del ’68 e istanze, da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate ma da un punto di vista etico sociale direi molto simili, che un signore (Gesù di Nazareth) 1969 anni prima aveva fatto contro gli abusi del potere, contro i soprusi dell’autorità, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali.”

Ingresso libero

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