Un
occasione per sentirci vicini
Le riflessioni dei ragazzi di Zugliano
Zugliano, domenica 15 marzo 2020
Alcuni ragazzi di Zugliano hanno voluto unire i propri i pensieri, le
proprie preghiere, ciò che ci incoraggia in questo momento e
trasmetterlo anche a noi, per una sorta di comunione virtuale. Non
abbiamo la possibilità di incontrarci, di stare vicini fisicamente così
come avviene durante l'Eucarestia della Domenica e allora domattina
indicativamente verso le 10,30 ritroviamoci, ognuno nelle proprie case,
chi può con i propri cari, per leggere le riflessioni che seguono.
Se questa iniziativa sarà apprezzata potremo riproporla nelle prossime
domeniche di quarantena che combaciano con la Quaresima. L'invito è
aperto a tutti, non solo a chi fa parte della comunità di Zugliano e
indipendentemente dal proprio credo.
Grazie
MATTIA:
Non mollare mai. Oggi è difficile, domani sarà peggio, ma dopodomani ci
sarà il sole.
(Jack Ma)
COSTANZA:
Quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo difficile che ci ha
portato a modificare il nostro stile di vita e a costringerci in casa
senza poter aver interazioni sociali. Penso che la cosa più difficile
sia proprio quest'ultima perché come tutti sappiamo l'uomo è un animale
sociale ma per tutelare il nostro bene e anche quello altri è bene fare
un sacrificio.
I momenti di "noia" però sono anche accompagnati da momenti di
riflessione perché in fondo l'uomo pensa costantemente ed è priorio
quando non ha nulla di pratico da fare che tiene impegnata la mente e
questa inizia a pensare. Ritengo che ognuno di noi un questo periodo
abbia pensato sul senso della vita e su quello che ritenevamo scontato
che ora non lo è più.
Se prima la quotidianità era andare a scuola, uscire con gli amici e
svariate altre cose ora è diventato accendere il TG e sentire le
innumerevoli notizie sul virus che non promettono nulla di buono.
Speriamo pertanto di risollevarci da questo momento difficile e di
rialzarci con più forza di quanto siamo caduti.
PIETRO:
Da un momento all'altro tutto cambia, ciò che appariva scontato ora è
proibito: non si può andare a scuola, al cinema, al campetto con gli
amici... Il pericolo diventa invisibile: la nonna racconta che in tempi
di guerra c'era il coprifuoco ma gli aerei arrivavano davvero, si
sentivano... Del virus non percepiamo l'avvicinarsi e perciò pensiamo
di esserne indenni, ma pian piano scopriamo gli effetti contando i
contagiati, i ricoverati e i morti.
Pian piano scopriamo che le nostre azioni, fino a un attimo prima
ritenute impossibili rinunce, diventano vitali non solo per noi stessi
ma per la salvezza delle persone che amiamo e soprattutto di quelle che
nemmeno conosciamo. Capiamo che l'agire per il bene non risponde alla
logica immediata della causa-effetto, non ha vincoli spaziali e neppure
personali bensì si estende universalmente. È un atto che richiede
perseveranza, gratuità, responsabilità, affidandosi a Dio con la
consapevolezza dei nostri limiti.
Preghiamo affinché possiamo sentirci tutti come il colibrì della favola
africana che non ha considerato la vastità dell'incendio ma è corso
subito a portare l'acqua con il suo becco per spegnerlo.
GIANMARIA:
Dio è innocente perchè non giudica. L'uomo è colpevole perchè critica.
Dio è giusto perchè è vita. L'uomo è sbagliato perchè uccide la vita,
perchè uccise Dio, perchè uccide Dio; ma dovrà conviverci per sempre in
quanto Dio è presente nell'uomo e diverrà un tuttuno con il genere
umano.
Chiedo a tutte le persone presenti di fermarsi, chiedo all'uomo di
rendersi conto di cosa si stia infliggendo perchè un domani le morti
saranno solo numeri e i numeri nullità.
L'uomo ha la libertà di scelta, la libertà di decidere il proprio
destino. Ma che sia una divinità o più semplicemente la storia a
spiegarcelo non fa differenza. Il fatto che l'uomo sia stato in grado
di eliminarsi ed eliminare tutto ciò che ha avuto, farebbe la
differenza. In una somma di catastrofi, l'uomo non ha più scuse. I
problemi vengono risolti solo quando ti coinvolgono, se sono gli altri
ad esserne coinvolti per te non sarà mai un'emergenza.
Penserai di averla fatta franca, di poter continuare ma stavolta
affronterai un problema ben più grosso.
Ciò che si vedeva in Africa ieri si vede oggi in Asia, si vedrà in
Europa e poi nel resto del mondo.
Ciò che si viveva mille anni fa si vivrà domani. Il proprio orticello,
nel bene o nel male, non conterà più nulla di fronte ad una giungla che
fa i conti con l'inverno.
E' essenziale unirsi, riparare le proprie ferite con le guarigioni
altrui.
Svegliarsi. Analizzare. Comunicare. E' essenziale che chi sta
sbagliando venga fermato. Non condannato.
E' essenziale che l'uomo fermi se stesso perchè in mezzo al caos o alle
discordie la rinascita sarà la via della salvezza.
VALENTINA:
Quante volte abbiamo visto un film o letto un libro che parlava di una
fantomatica epidemia che nel giro di poco tempo aveva portato terrore
in tutto il mondo; i negozi con le serrande tirate, le persone che
fanno a pugni per un pezzo di formaggio, le pattuglie di polizia che
multano chiunque sia rinchiuso in casa...
Quanta adrenalina saliva al solo pensiero di una trama del genere?
Tanto è solo un film, non è la realtà, dicevano.
Adesso per avere "trame così" non serve leggere libri o vedere film,
basta schiacciare anche un solo tasto sul telecomando e vedere il
telegiornale.
E' quasi inquietante quanto un genere letterario possa diventare
realtà, bisogna però ricordare che c'è un'enorme differenza tra la
fantasia e la realtà.
Dubito che da questa situazione solo una decina di persone ne usciranno
illese, perchè questo non è un film, è l'oggi.
Da tutto ciò ne usciremo vittoriosi e uniti; facendoci riscoprire dei
valori che ormai da tempo davamo per scontati.
Grazie quindi agli autori per il loro sforzo, per il loro piccolo
grande impegno. Sono sempre più convinto che il virus ci impegnerà ma
ci permetterà grazie anche a questi piccoli segni
della nostra comunità a comprendere il vero significato del vivere
insieme, un insieme fatto soprattutto dai buoni propositi dei nostri
ragazzi. Se tutto ciò sarà cosa gradita potremo ripeterlo anche le
prossime domeniche, invitando chiunque ad inviare le proprie
riflessioni, augurandoci ovviamente che non si debba ricorrere ancora
per molto a questo strumento di comunicazione ma di potersi rivedere al
più presto.
Buona domenica.
Giuseppe
Per il Vangelo della domenica e la riflessione di Pierluigi,
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