«Tutti questi clandestini!»
Chi sono gli irregolari?
L’immigrazione irregolare ha varie origini, spesso sorprendenti: infatti, la maggior parte degli
irregolari sono asiatici. In particolare, le stime della Fondazione Ismu del 2008 rilevano che la
comunità asiatica proveniente da Cina (10% di tutti gli irregolari), Bangladesh (9,9%), India (7%) e
Pakistan (5%) raccoglie più di 207.000 individui irregolari complessivamente pari a quasi un terzo
dei 651.000 totali.
La nazionalità dove si ritrova il maggior tasso di irregolarità è quella marocchina (17,1% di tutti gli
irregolari, pari a 111.300 persone irregolari): la presenza irregolare di origine nordafricana è pure
molto forte, con un totale di circa 135.000 persone se ai marocchini si aggiungono gli Egiziani (3,7%).
La provenienza dell’Est Europa tra Ucraina (6,3%) e Moldova (5,1) vede 72.500 irregolari.
Come si diventa clandestini?
Quasi tutti gli immigrati che giungono in Italia sono, all’inizio del loro percorso, «clandestini». Altri, lo
diventano dopo essere stati regolari. La Caritas segnala che numerosi immigrati iniziano da regolari
la loro storia migratoria e finiscono nell’irregolarità, per la complessità e la contraddittorietà di
alcuni aspetti della normativa. Alcuni casi sono esemplificativi. Un lavoratore che ha un incidente sul
lavoro lo denuncia all'INAIL, è dichiarato inabile al lavoro dall'Asl e avrebbe diritto alla pensione di
invalidità Inps. Però, essendo inabile al lavoro, non ha più un contratto di lavoro e non può rinnovare il
permesso di soggiorno, quindi diventa irregolare. Ancora: un minore disabile (regolarmente
registrato sul permesso di soggiorno dei suoi genitori) al compimento dei 18 anni in quanto inabile al
lavoro non può avere un contratto di lavoro quindi non può avere il permesso di soggiorno. Non è
previsto nessun tipo di "affidamento in tutela" ai suoi genitori.
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