Comunicato
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"PER UNA GESTIONE DELL'ACQUA PUBBLICA,
PARTECIPATA E SOSTENIBILE -
APPELLO DEI CITTADINI, SINDACI e
COMITATO REFERENDARIO A RIVEDERE LA LEGGE REGIONALE
Al via la raccolta di firme on-line
del Comitato Referendario FVG
Un nuovo “appello per una gestione
dell’acqua pubblica, partecipata e sostenibile” è stato lanciato
oggi nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sede della
regione dal Comitato referendario “2 Si per l’acqua bene comune”,
che chiede alla regione di rispettare l’esito del voto referendario
e rivedere il testo del disegno di legge regionale in materia di
risorse idriche in fase di elaborazione, che rischia di reintrodurre la
privatizzazione respinta dai cittadini.
“A poco più di 3 mesi dalla
straordinaria vittoria democratica del SI al referendum” – afferma
Massimo Moretuzzo del
Comitato referendario 2 Si per
l’acqua bene comune –, quando dei 565.000 cittadini
del Friuli Venezia Giulia (58% di affluenza che si sono recati alle
urne) circa 530.000 hanno
detto un chiaro e netto SI per l’acqua
pubblica e la sua gestione fuori dal mercato e dai profitti, la
gestione del servizio idrico del FVG rischia di essere sottratta al
controllo diretto dei Comuni e alla partecipazione dei cittadini, per
essere consegnata a società private”.
“La
Giunta Regionale” – prosegue Michele Negro
dello stesso Comitato – “ha
approvato lo scorso 9 settembre un Disegno di Legge, peraltro non
ancora reso pubblico nemmeno ai Consiglieri regionali, in cui mette in
capo alle Province (la cui stessa esistenza è ora messa in discussione)
la gestione dell’acqua e privilegia l’affidamento del servizio
attraverso le regole del mercato. Questo avviene in totale disattesa
della volontà popolare e dei recenti pronunciamenti della Corte
Costituzionale, che ha sancito l’abrogazione delle norme a cui la
Giunta fa riferimento. Noi
abbiamo reso pubblico il testo della legge (sul blog http://perlacqua.wordpress.com/
alla voce materiali),
condividendo anche lo posizione contraria di ANCI regionale,
denunciando l’operazione truffaldina con cui questa Giunta vorrebbe far
rientrare dalla finestra ciò che i referendum hanno abrogato,
cancellando così la volontà popolare”.
“E’
per questo” – aggiunge Marco Iob,
ancora a nome del Comitato
referendario – “che i movimenti, le associazioni e i comitati di
cittadini che si sono impegnati nella Campagna referendaria,
riprenderanno la mobilitazione e lanciano oggi questo “Appello per una
gestione dell’acqua pubblica, partecipata e sostenibile” cui tutti i cittadini possono aderire,
firmando l’appello on-line dal blog http://perlacqua.wordpress.com/
Chiediamo alla Regione di rivedere il disegno di legge regionale sulla
base delle "linee guida" contenute nell'Appello e che delineano in
cinque punti una normativa coerente con l’esito referendario
nell’ottica di una gestione totalmente pubblica, della riduzione degli
sprechi e della tutela del diritto di tutti all’acqua.”
In
questo senso si è espressa anche l’ANCI regionale, che nei giorni ha
preso posizione contro la sottrazione del potere decisionale ai comuni,
cui si associa il Comune di Udine, con il Sindaco Honsell e l’Assessore
Croattini, pronti a sottoscrivere l’appello e a sostenere la
mobilitazione del Comitato referendario: “riteniamo che questo non sia
un metodo e una modalità corretta da parte della regione di affrontare
la questione della gestione dell’acqua in Friuli Venezia Giulia" –
hanno detto unanimi il primo cittadino e l’assessore “i comuni si
sentono rappresentanti dei cittadini e in quanto tali devono essere
coinvolti: chiediamo alla regione che si fermi, coinvolga gli enti
locali e recepisca la volontà espressa dai cittadini con il voto
referendario".
In
prima fila nella battaglia in difesa della gestione pubblica si schiera
anche il Comitato “Aghe di Mont”, rappresentato da Franceschino
Barazzutti, il quale ribadisce “l’indisponibilità dei cittadini e
dei Comuni della Carnia a cedere la propria sovranità sull’acqua, da
sempre patrimonio fondamentale delle comunità di montagna, che attorno
all’acqua hanno costruito la propria cultura e le regole della
convivenza civile.”
Ufficio stampa Comitato 2 SI per
l’Acqua bene comune FVG
Clara Canci, claracanci@libero.it