con il sostegno di
Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia / Provincia di Pordenone / Città di
Casarsa della Delizia (pn)
con il patrocinio di
Università
degli Studi di Udine - Cirf
Pro
Civitate Christiana di Assisi
in collaborazione con
Cinemazero
- Pordenone
Parrocchia
di Casarsa della Delizia (pn)
Libreria
“Al Segno” – Pordenone
annuncia
Convegno di
Studi
Pasolini e l’interrogazione del sacro
Pier Paolo Pasolini, Comizi d’amore
(1963)
Casarsa
della Delizia
Teatro
Pasolini – Ridotto / Centro Studi Pier Paolo Pasolini
venerdì
18 - sabato 19 novembre 2011
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha
bestemmiato!»
(Mt 26, 65)
«Solo in un
atteggiamento critico d’assoluta tensione può essere vissuta la
speranza come energia vitale. Quella speranza che il potere si
prefigge, sempre e in ogni caso, di sopprimere e distruggere,
sostituendola con orribili surrogati che portano il suo nome».
L’affermazione sta nel cuore di “Cose divine”, l’intervento-recensione
del novembre 1974 voluto da Pasolini come testo di chiusura per gli Scritti
corsari.
Cose
divine è, in Pasolini, l’altro nome del sacro. Rimanda al senso
dell’ulteriore, dell’eccedente (ma per ciò stesso anche del primigenio
e dell’autentico) rispetto alla capacità di comprensione, controllo e
realizzazione degli uomini. Ben prima delle grossolane distinzioni fra
fede e scienza, fra credenti e non credenti, il sacro è la dimensione
da cui attingono e verso cui tendono l’aspirazione al bello e al buono,
la capacità di stupirsi, la sete d’amore, la pietas solidale, l’anelito
di giustizia, la consapevolezza del tanto di misterioso che ogni vita
possiede. Il sacro come domanda, non corredo di riposte; il sacro come
attesa e scarto. Per Pasolini un doppio impegno: su un versante lo
sguardo sulle cose divine che si rivelano nell’ambiguità, ma
anche la loro spoliazione e il ritrarsi sconfitto dell’innocenza di
fronte al cancro del consumismo (anche del consumismo del sacro) e di
fronte al potere di un’economia e di una tecnica che non mostrano altro
fine che l’autopotenziamento; sull’altro versante, lo sforzo disperato
di preservarne «il senso» attraverso la dissacrazione degli idoli
sostitutivi. Lo sguardo del poeta «vede tutto e
sceglie l’essenziale»; non distribuisce illusioni. La «scandalosa
ricerca» di Pasolini lascia come eredità preziosa una rinnovata
fioritura del terreno di simboli e miti che da sempre germogliano sulla
frattura che si crea fra il tragico tempo della storia e i tempi delle
origini e del non-ancora.
Da
diverse angolazioni, è questo il Pasolini «estremo» che il convegno si
sforzerà di interrogare. Che l’incontro con le sue pagine e le sue
immagini avvenga a Casarsa aggiunge un elemento
d’interesse in più, perché qui siamo nel luogo della scoperta e della
memoria. Qui, la rivelazione al primo Pasolini del rapporto aurorale
fra le dimensioni del sacro, del linguaggio e del corpo; qui,
l’incontro con la matrice mitica di un universo contadino arrivato alla
soglia del disincanto.
Teatro Pasolini - Ridotto
• 15.00 – Intervento
di Piera Rizzolatti - Presidente Centro Studi Pier
Paolo Pasolini
Saluti delle Autorità
• 15.15 - Interventi
introduttivi
Intervento di Gian Paolo Gri
curatore scientifico del Convegno,
Centro Studi Pier Paolo Pasolini
Filippo La Porta
critico letterario, Roma
Il sacro è la realtà stessa. Un
concetto pasoliniano dalle implicazioni fortemente politiche
Francesco Faeta
docente di Antropologia culturale, Università di
Messina
Dare immagini all’incarnazione del
sacro
• 16.45 – Tavolo di
discussione: «…un sacro che abita altrove». Temi
pasoliniani
Remo Cacitti
docente di Letteratura cristiana
antica e Storia del cristianesimo antico,Università di Milano
“Cristo mi chiama ma senza
luce”.
Osservazioni sulle motivazioni
evangeliche dell'ateismo di Pier Paolo Pasolini
Nicola De Cilia -
critico letterario, Treviso
In principio era il Verbo (e il verbo
era presso la madre)
Nicola Gasbarro
docente di Storia delle religioni
e Antropologia culturale, Università di Udine
Sacralità come èthos del trascendimento
Pietro Lazagna
saggista, Genova
Processo dissacrazione/sacralizzazione
nel percorso pasoliniano
Carla Sanguineti
saggista, Genova
Di figure e di
parole: suggestioni caravaggesche in Pasolini
coordina Gian
Paolo Gri
docente di Antropologia culturale,
Università di Udine
• 20.45 – Poveri
cristi. Intorno a La ricotta e altro. Proiezioni e
discussione.
Introduzione di Tomaso Subini – docente
di Storia e critica del cinema, Università di Milano
Teatro Pasolini - Ridotto
• 9.30
– Tavolo di discussione: Pasolini: il sacro e la dissacrazione
Virgilio Fantuzzi
docente di Analisi
del linguaggio cinematografico, Pontificia
Università Gregoriana di Roma
Il Vangelo di
Pasolini e la necessità di essere sincero
Laura Faranda
docente di Etnologia e
Antropologia culturale, Università “La Sapienza” di Roma
La Grecia
"barbarica" di Pier Paolo Pasolini, tra corpi, luoghi e utopia del sacro
Paolo Puppa
docente di Storia del teatro e
dello spettacolo, Università di Venezia
La scena di Pasolini tra enigma e mistero
Natale Spineto
docente di Storia delle religioni,
Università di Torino
Il
sacro nel profano: Teorema
Tomaso Subini
docente di Storia e critica del
cinema, Università di Milano
Teorema, testo
apocalittico
coordina Angelo Battel
operatore culturale, Centro
Studi Pier Paolo Pasolini
• 12.45
–Chiusura
Nico Naldini
Un filare di viti all'infinito
Convegno di Studi
18-19 novembre 2011
Pasolini e l’interrogazione
del sacro
cura scientifica
Gian Paolo Gri
coordinamento
Angela Felice
segreteria organizzativa
Carmen Flores
Paolo Pierucci
Marco Salvadori
Ulteriori informazioni: http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it