Il Dio del Novecento
Dal libro “Quel nostro Novecento - Costituzione, Concilio e
Sessantotto: le tre rivoluzioni interrotte”
Centro Balducci Lunedì 12 dicembre 2011 Ore 20.30
Tocca a Raniero La Valle essere protagonista
del secondo del nuovo
ciclo di incontri del Centro Balducci che ha come tema “Non avrai altro
Dio…” e che si interroga sul creatore, ma soprattutto sui
rapporti tra
l’uomo e l’essere supremo e sulle manipolazioni che ogni persona, più o
meno consciamente, effettua per sentirsi più vicino a Dio, o per
sentire Dio più vicino a sé.
E in quest’ottica di rapporti tra
fede e società, tra impegno religioso
e impegno politico, acquista particolare rilievo la testimonianza di La
Valle che nel suo più recente libro “Quel nostro Novecento –
Costituzione, Concilio e Sessantotto” ci offre un’intensa testimonianza
del suo percorso di vita, di una vita che, dalla conquista della
democrazia, ha incrociato le grandi vicende della storia politica
dell’Italia, sempre trovandosi su un difficile discrimine tra coloro,
pur in posizioni lontane, se non divergenti, hanno comunque usato il
nome di Dio per sostenere le proprie posizioni.
Le tre rivoluzioni interrotte – soltanto interrotte, non mancate – la
Costituzione, il Concilio e il Sessantotto hanno avuto come
protagonisti sia i non credenti sia i credenti e indubitabilmente le
fratture più evidenti si sono verificate tra i secondi e hanno lasciato
cicatrici che ancora non si sono rimarginate e fanno sentire nettamente
il proprio peso ancora oggi. Fratture che è giusto analizzare con
attenzione per capire meglio noi stessi e coloro con i quali viviamo
quotidianamente gomito a gomito.
Introducono
e coordinano
Pierluigi Di Piazza
responsabile del Centro Balducci
Gianpaolo
Carbonetto
giornalista
Interviene
Raniero La Valle
Seguirà il dibattito
Momento conviviale
Raniero
La Valle, giornalista, è stato senatore e deputato della
Sinistra Indipendente per quattro legislature, dal 1976 al 1992. Da
direttore dell’“Avvenire” ha raccontato il Concilio Vaticano II anche
ai vescovi che non sapevano il latino. Per la televisione ha fatto eco
ai fermenti del Sessantotto, ha documentato storie di genocidi, si è
occupato di Vietnam, Cambogia, Palestina, El Salvador e ha seguito i
dialoghi tra le religioni e la marcia dei pacifisti a Sarajevo. In
Parlamento si è battuto contro la cosiddetta “linea della fermezza” nel
periodo che si è concluso con l’uccisione di Aldo Moro da parte delle
Brigate Rosse.
Negli ultimi anni ha pubblicato, tra l’altro, “Prima che l’amore
finisca”, “Se questo è un Dio” e “Paradiso e libertà”, tutti presentati
al Centro Balducci.