Taybeh-Ramallah
Carissimi Amici,
Sono quasi 5 settimane che sono partito da Udine per ritornare nel mio
villaggio Palestinese Cristiano di Taybeh-Ramallah.
Prima di tutto vorrei dirvi che passerò quest’anno il Natale a
Betlemme. Sarò nel vero Presepio non fatto da mani d’uomo come un
versetto della Liturgia Bizantina dice “la Terra ti ha offerto la
Grotta”, “i Re Magi ti hanno offerto l’oro, l’incenso e la mirra, i
Pastori il loro stupore e la loro adorazione, la Madonna il suo grembo,
e noi Signore che cosa potremo offrirti? La nostra Vita.”
Ringrazio tutti quelli che continuano malgrado la crisi ad aiutare i
Progetti in Palestina promossa dalla nostra Associazione.
A nome di tutti/e i/le Bambini/e del mio villaggio di Taybeh-Ramallah
ringrazio i Benefattori che hanno permesso loro di andare a scuola e
avere una educazione adatta.
Ogni giorno famiglie del villaggio nel bisogno bussano alla mia porta,
e il mio cuore si stringe ad ascoltare tante sofferenze e angosce. In
questo paese sotto occupazione il futuro rimane incerto. Prego e sono
sicuro che pregate anche voi per noi.
Abbiamo tanto bisogno di Pace (Pace giusta) che darebbe anche una
speranza di un futuro economico migliore. In questa aspettativa ho
aiutato varie famiglie ad organizzarsi in Cooperativa per creare posti
di lavoro perché la tentazione dell’emigrazione è forte con la sua scia
di sofferenze e incomprensioni. Anche la Sacra Famiglia ha conosciuto
l’esperienza dell’immigrazione verso l’Egitto.
So che l’Europa, e più particolarmente l’Italia, sta attraversando un
periodo economico molto difficile. La mia preoccupazione è anche per
voi e per i giovani.
So anche che in questi momenti difficili la Solidarietà si fa sempre
più necessaria. E’ il messaggio di Natale rivolto ai poveri e
dimenticati che sono stati i primi a riconoscere il Signore nel piccolo
bambino riposando in una mangiatoia.
Non posso rimanere indifferente ai nuovi Bambini innocenti che, nei
luoghi di conflitto, sono vittime della crudeltà degli adulti e
dell’ingiustizia (Gaza, Iraq…) o ancora vittime della fame in un mondo
egoistico.
La Grotta di Natale oggi è il nostro cuore ardente di Carità molto
spesso umile e nascosta come lo fu il Nostro Signore Gesù Cristo che ha
voluto vivere la nostra vita umana quotidiana con le sue miserie ma
anche con le sue gioie e speranze .
Da Betlemme pregherò per ognuno di voi nella Grotta di Betlemme.
Ritorno a Udine il 27 Dicembre sera quindi ci rivedremo presto! Un
abbraccio fraterno e sincero!
BUON NATALE a tutti.
Dalla Grotta di Betlemme dove sarò quest’anno per le feste di Natale vi
auguro PACE e BENE!
Frà Jacques FRANT
Presidente dell’Associazione
“L’Arca della Pace (Ark of Peace) onlus”
Email: arcadellapace@libero.it
La vita di Frére Jacques Frant è
veramente fuori dal comune. Nato in Francia, da famiglia ebrea, ha
avuto una giovinezza molto movimentata, passando da una esperienza
all’altra alla ricerca di qualcosa che rispondesse ad un profondo
bisogno di verità, di giustizia, cadendo in errori e pericoli di ogni
genere. Nel corso della ricerca trova il Vangelo, che all’inizio non lo
tocca più di tanto, poi la lettura della pagina di Isaia sul servo
sofferente, confrontata con la Passione descritta da S.Giovanni gli fa
vedere il collegamento: un fatto, questo, che lo colpisce
profondamente. Ancora non sa se credere o no, e in una notte, in cui
aveva giurato a se stesso: “Non dormirò più se non avrò risolto questo
problema (di verità)”, fa un’esperienza particolare: vede tutta la sua
vita alla luce di Dio e scopre che gli era stato sempre accanto. Allora
decide di cambiare vita e di essere uno strumento dell’amore di Dio. Sa
che non sarà più solo e da allora la sua vita è cambiata. Dopo un
pellegrinaggio a piedi a Compostela, riceve il battesimo e si sente
chiamato ad andare, sempre a piedi, in Terra Santa, volendo vivere da
eremita. In seguito viene chiamato a partecipare ad un convegno per un
accordo tra palestinesi e israeliani, ed avendo deciso di dedicare la
sua vita per l’unità dei cristiani e per la pace, continua ancora oggi,
il suo impegno ecumenico, anche attraverso “veri” pellegrinaggi in
Terra Santa come occasione di incontro tra culture e religioni diverse.