Per
un 2012 senza discriminazioni e più uguaglianza in Friuli Venezia
Giulia:
in un momento di grave crisi ci vuole
equità e solidarietà senza esclusioni di tipo “etnico”.
Ricorderemo purtroppo ancora questo 2011 per l’ostinazione con cui
questa maggioranza regionale, nonostante pareri autorevoli e condanne
subite, mantiene norme discriminatorie nell’acceso al welfare e
addirittura spende soldi pubblici per pagare sanzioni a causa di tali
norme.
I fatti:
- nella manovra finanziaria di agosto (L.R. n.11, articolo 11) si
stabilisce di rimborsare le spese legali e di giudizio di Comuni
nell’ambito delle azioni giudiziarie promosse da cittadini singoli o
associati verso l’applicazione delle norme regionali sullo stato
sociale, per una spesa di 100.000 euro per il 2011 (prevedendone altre
per i bilanci successivi);
- con delibera di Giunta del 18/11/2011 si autorizza un primo
riparto di quasi 50.000 euro ai Comuni di Latisana, Majano e Gorizia
per tale “utile spesa”, su proposta di Molinaro;
- mentre martedì 22/11 il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, riconosceva piena uguaglianza fra quante/i
nascono e vivono qui, negli stessi giorni la maggioranza del Consiglio
regionale (Lega, PDL, UDC e altri) votava una nuova legge
discriminatoria per l’accesso al welfare escludendo da
prestazioni sociali ed assistenziali chi non risiede da 5 anni in
Italia, di cui 2 nella nostra Regione, sia stranieri che italiani. La
legge regionale n.16, in vigore dal 7 dicembre, sostituisce le
precedenti norme già oggetto di bocciature da parte dello stesso
Governo nazionale, della Commissione Europea e di Tribunali ordinari
che hanno condannato diversi Comuni anche al pagamento delle spese
legali;
- tale “nuova” legge regionale (anche se c’è una riduzione del
numero di anni di residenza richiesti rispetto a leggi precedenti) non
risolve affatto i profili di illegittimità che hanno “costretto”
questa maggioranza a modificare la normativa sul welfare: a dirlo
non è questa volta <<una banda di filantropi improvvisati o una
indefinita rete di associazioni rosse che si ostina a boicottare
la nostra comunità>> (dichiarazioni stampa di un Consigliere
regionale del 26/11) ma addirittura l’Ufficio Nazionale
Anti-discriminazioni Razziali (UNAR) costituito presso la Presidenza
del Consiglio dei Ministri. L’UNAR esprime, in data 24 novembre,
un proprio parere in merito a quello che all’epoca del giudizio
era ancora un disegno di legge proposto dalla Giunta,
dicendo che anch’esso <<appare del tutto dissonante>> per
quanto concerne il rispetto dei principi costituzionali nel
<<limite all’accesso al servizio sociale del requisito della
residenza di 24 mesi in Regione>>, confermando il carattere
discriminatorio di questa norma non solo verso i cittadini comunitari o
extracomunitari ma anche verso i cittadini italiani (provenienti da
altra Regione). L’UNAR invitava il Consiglio a tener conto dei
principi costituzionali>>.
Ricordiamo perciò che con questo ennesimo provvedimento demagogico e
discriminatorio non solo non si risolvono i reali problemi di
vita delle persone (come vorrebbe far credere la maggioranza) ma si
continuano anzi a spendere centinaia di migliaia di euro per studiare,
discutere, votare e sostenere, in sede giudiziaria, norme che non
stanno in piedi e sono state già ampiamente bocciate, paralizzando così
il funzionamento dei servizi. In realtà si alzano muri e steccati verso
chi stabilmente e regolarmente vive, lavora e paga qui tasse e tributi
che, tra l’altro, restano in buona parte in Regione: il “poco che c’è”
va casomai usato per livelli essenziali di assistenza, senza esclusioni
di tipo “etnico”, secondo principi di equità e solidarietà.
Domani 31 dicembre presenteremo ai Ministri competenti una documentata
segnalazione sui profili di incostituzionalità della legge regionale,
affinché tale normativa venga compiutamente esaminata e
impugnata, al fine di evitare ulteriore dissipazione di fondi
pubblici.
p. la Rete Diritti di Cittadinanza FVG c/o Centro “E. Balducci” –
Zugliano 30/12/2011
Di Piazza don Pierluigi, Abdou Faye, Mariolina Meiorin, Duccio e Toni
Peratoner, Mauro Marra, Michele Negro, Guglielmo Pitzalis, Mary Silva,
Paolo Tubaro.