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Per il diritto alla Salute: colpire gli sprechi, spendere meglio, ma fermare i tagli lineari
Appello di associazioni impegnate nel welfare socio-sanitario
Garantire il diritto alla salute e all’assistenza
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- La spesa pubblica per il welfare è un investimento per accrescere
il benessere, la coesione sociale, l’occupazione, lo stesso PIL,
indispensabile in tempo di crisi e necessario per la ripresa economica.
- Le risorse pubbliche provengono dalle imposte pagate dalla
collettività: devono essere usate con rigore per assicurare servizi di
qualità, così si difende l’universalismo. E chi evade ruba due volte:
quando non paga le tasse e quando usa i servizi pagati dagli altri.
- La spending review deve, e può, servire a garantire il diritto
alla salute e all’assistenza socio sanitaria, con un’opera continua di
riqualificazione della spesa pubblica, per rendere sempre più
appropriata l’offerta del welfare, avvicinandola ai bisogni dei
cittadini.
- Per questo occorre sostenere i servizi e le prestazioni che,
misurati i risultati, dimostrino effetti migliori (per la salute, le
cure, l’inclusione sociale…).
- Le manovre finanziarie degli ultimi anni, e il decreto appena
approvato dal Governo, non attuano una “buona” spending review: bensì
impongono tagli lineari al finanziamento della sanità (e le precedenti
manovre anche nuovi ticket), esponendo a gravi rischi il diritto
costituzionale alla salute e all’assistenza e il modello universale del
nostro Servizio Sanitario Nazionale (e se la sanità è in crisi
l’assistenza sociale rischia addirittura di scomparire, anche a causa
delle crescenti difficoltà dei comuni nel garantirla).
- L’allarme sulla crescita della spesa sanitaria è infondato, come
segnala anche l’ultimo rapporto della Corte dei Conti. E, nei confronti
internazionali, l’Italia associa minore spesa a migliori servizi.
Eppure ci sono ancora margini per “migliorare”: recuperando efficienza
ed efficacia, contrastando sprechi e illegalità. Ma è assolutamente
indispensabile distinguere tra operazioni a “breve termine” e altre che
necessitano di tempi più lunghi per ottenere risultati duraturi; e
selezionare gli interventi, tenendo conto delle diverse condizioni e
dei diversi comportamenti tra le regioni. Altrimenti il tutto si riduce
a operazioni per fare cassa.
- L’esperienza di alcune regioni dimostra che il vero risanamento
non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una coraggiosa
riorganizzazione dei servizi socio sanitari: il ridimensionamento e la
riqualificazione della rete ospedaliera, il potenziamento dei servizi
distrettuali (assistenza domiciliare e cure primarie), regole serie per
gli accreditamenti dei privati, l’integrazione fra sociale e sanitario,
servizi e non voucher.
- Il momento è difficilissimo: vogliamo contribuire al risanamento
e alla ripresa per fare uscire l’Italia dalla grave crisi in cui si
trova ormai da troppo tempo. E se l’emergenza in cui ci troviamo impone
scelte difficili, queste non possono e non devono compromettere il
modello universale del nostro Servizio Sanitario Nazionale, impedire
ancora l’esistenza dei livelli essenziali per l’assistenza sociale (non
autosufficienza, minori, povertà …) e colpire ancora una volta le
persone più deboli.
- La discussione parlamentare sul decreto appena approvato va
accompagnata da una grande “mobilitazione” sociale e dalla
partecipazione democratica: per fare scelte decisive per il nostro
futuro.
- Per questo chiediamo al Governo (con un ruolo forte del Ministero
della Salute), alla Conferenza delle Regioni, all’ ANCI e al Parlamento
di aprire subito un confronto vero con le Associazioni e i vari
soggetti impegnati nel welfare socio-sanitario, e con il Sindacato:
abbiamo proposte da fare per scongiurare la logica dei tagli lineari, e
assumere precisi impegni per contribuire alla riqualificazione del
Servizio Socio Sanitario pubblico e universale, a garanzia dei diritti
di cittadinanza sanciti dalla nostra Costituzione.
PRIME/I FIRMATARIE/I:
Pietro Barbieri: Presidente FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell’Handicap)
Giorgio Bignami: Presidente Forum Droghe
Don Luigi Ciotti: Presidente Gruppo Abele
Giovanna Del Giudice: Portavoce Forum Salute Mentale
Nerina Dirindin: SOS Sanità
Antonio Gaudioso: Segretario generale Cittadinanzattiva
Maria Grazia Giannichedda: Presidente Fondazione Basaglia
Patrizio Gonnella: Presidente Antigone
Gavino Maciocco: Coordinatore SaluteInternazionale.info
Michele Mangano: Presidente Auser
Don Giovanni Nervo: Presidente onorario Fondazione Zancan, già
Fondatore e primo presidente Caritas Italiana
Franco Rotelli: Presidente Conferenza mondiale per la salute mentale
“F. Basaglia”
Gisella Trincas: Presidente Unasam (Unione Nazionale Associazioni per
la Salute Mentale)
Tiziano Vecchiato: Direttore Fondazione Zancan
Don Armando Zappolini: Presidente CNCA (Coordinamento Nazionale
Comunità di Accoglienza)
Per firmare l'appello
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