La Suprema Corte ha giudicato
incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge
138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava
il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi
pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni
successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con
l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi
violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che
sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la
privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei
cittadini.
La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13
giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri
forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria
referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte
che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di
italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
Si scrive acqua, si legge democrazia!