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Nessuno ostacoli la verità
Intervista a Pierluigi Di Piazza
Da Il Fatto Quotidiano del 12 agosto 2012
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" Nessuno
ostacoli la verità" di Davide Vecchi
Da "Il Fatto Quotidiano" del 12 agosto 2012
“ La ricerca della verità non può e
non deve avere nessuno ostacolo. Non ci può essere una democrazia con
delle ombre. Mi vengono i brividi quando penso che questo Stato sia
sceso a patti con le mafie: penso a tutti i magistrati, i poliziotti,
uomini e donne, che hanno dato la loro vita alla credibilità dello
Stato. Stato che poi tratta con le mafie. Significa che non c’è più una
memoria. Questa trattativa, anche solo presunta, è inaccettabile e
ingiuriosa per le vittime. Giustizia, democrazia e Stato devono essere
parole credibili”.
Don Pierluigi Di Piazza è un fiume in piena. Domenica 29 luglio durante
l’omelia nella chiesa di Zugliano (Udine) ha letto il discorso che
Roberto Scarpinato, Procuratore generale della Repubblica di
Caltanissetta, ha scandito il 19 luglio alla cerimonia in ricordo di
Paolo Borsellino a 20 anni dalla strage di Via D’Amelio.
Un discorso “ che a Scarpinato e alla
Procura di Palermo è costato un’azione disciplinare da parte di
qualcuno degli organi di quello Stato che lui con il suo lavoro difende
e fa andare a testa alta” prosegue Di Piazza. “ Io ho firmato la petizione in sua difesa
come poi ho firmato la vostra. La ricerca della verità, lo dice anche
il Vangelo, è l’unica via per essere davvero liberi”. Di Piazza
è animatore del Centro di Accoglienza Ernesto Balducci, collabora con
don Ciotti e l’Associazione “Libera”, con Dario Riccobono di “Addio
Pizzo”, organizza dibattiti da anni assieme ai pm “che danno speranza
che danno speranza a questo Paese, come Salvatore Borsellino, Gaetano
Paci, Scarpinato, che è stato da noi gli ultimi due anni, o Caselli e
anche Ingroia sono venuti qui”. Don Pierluigi da subito si è “ schierato al fianco dei magistrati quando
ho saputo del procedimento disciplinare”, racconta. “ Mi ha preoccupato: quando si va a toccare
quella zona grigia tra istituzioni, mafie e politica, scatta una
reazione da parte dei cosiddetti poteri forti e le verità non dette
comportano più intrecci e maggiori complicità successive. I poteri
forti per essere tali devono agire nell’ombra. Quindi la verità va
cercata e accertata sempre, in ogni modo, chiunque coinvolga”.
Don Pierluigi guarda al Colle, a Giorgio Napolitano che, nei panni di
Presidente della Repubblica, ha sollevato il conflitto di attribuzione
nei confronti della Procura di Palermo colpevole di non volere
distruggere le conversazioni telefoniche del presidente intercettate
nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia. “ Come si fa? Non si può lasciare neanche
solo il dubbio che lo Stato abbia trattato. Falcone e Borsellino hanno
dato la vita, come molti altri, per dare credibilità allo Stato, alla
democrazia, alla verità”.
L'articolo del Fatto
Quotidiano di Davide Vecchi in pdf
La lettera che Roberto Scarpinato ha
scritto all'amico Paolo Borsellino in occasione dei 20 anni dalla
strage di Via D'Amelio
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