Appello urgente: Per la liberazione
del coordinatore del CMSM e la fine della repressione mirata contro i
membri delle associazioni di migranti in Marocco
Pubblicato il 25 ottobre 2012
Riceviamo e pubblichiamo quest’appello a favore dei cittadini
africani subsahariani, in queste ore sotto i colpi delle repressione e
della violenza inaudita in Marocco. Le organizzazioni firmatarie
esigono la liberazione del coordinatore del CMSM (Consiglio dei
migranti subsahariani in Marocco) e il ritiro delle accuse contro di
lui. Denunciano la repressione mirata che da alcuni giorni colpisce i
responsabili delle associazioni di migranti in Marocco.
Camara Laye, ex presidente e
attuale coordinatore del Consiglio dei migranti subsahariani in Marocco
(CMSM) è stato arrestato a casa sua la notte tra sabato 20 e domenica
21 ottobre a mezzanotte e condotto al commissariato del terzo municipio
di Rabat. In violazione del codice di procedura penale e malgrado le
rassicurazioni del magistrato di turno al tribunale di prima istanza di
Rabat, il suo avvocato non ha potuto incontrarlo. Camara risiede
regolarmente in Marocco ed è titolare di una carta di immatricolazione.
C’è preoccupazione e timore che questo arresto sia finalizzato a
perseguire il suo impegno per la difesa dei diritti dei migranti in
Marocco attraverso accuse infondate per reati di diritto comune, come è
già successo in passato a numerosi militanti per i diritti dell’uomo o
oppositori.
Questo arresto fa seguito a numerosi gravi incidenti che allarmano:
- minacce dirette contro il futuro segretario generale
dell’ODT-Lavoratori Immigrati il 10 giugno scorso ;
- duplice infrazione nell’appartamento di un militante del
Collettivo delle comunità sub-sahariane in Marocco (CCSM) nel giro di
quindici giorni e furto del pc;
- intervento violento della polizia accompagnata di atti di
teppistaggio in una residenza in cui si trovavano dei membri di ALECMA
- mercoledì scorso 17 ottobre pomeriggio a Hay El Farah a Taqadoum.
Bilancio: 2 feriti, 3 trattenuti, furto di effetti personali
(passaporti, soldi, pc, macchine fotografiche e addirittura vestiti e
materassi) e minacce appena velate (“a domani”!);
- arresto del segretario generale di ALECMA sabato scorso 20
ottobre mattina a casa sua. Trattenuto al commissariato del terzo
municipio, è stato liberato domenica 21 ottobre 2012.
Queste azioni hanno luogo in un contesto di repressione crescente
contro i migranti da oltre un anno (persecuzioni, retate e
deportazioni, esazioni, violenza, racket, nelle grandi città come nei
dintorni dei presidi occupati) legittimata dal discorso stigmatizzante
dei responsabili politici (in particolare del deputato USFP, Abdelhadi
Khairate, e del ministro dell’impiego e la formazione professionale,
Abdelouahed Souhail) e di certa stampa (Assabah, Almassae, …) .
Il contesto è allo stesso tempo caratterizzato dalla mobilitazione,
l’organizzazione e la crescente visibilità dei migranti : CMSM, CCSM,
ODT-TI, ALECMA.
A titolo di esempio:
- partecipazione alla manifestazione del 1° maggio poi creazione
del primo sindacato di lavoratori immigrati in seno ad una
confederazione sindacale marocchina (ODT-TI);
- organizzazione di una manifestazione a Taqadoum davanti al
commissariato poi alle ambasciate per denunciare le aggressioni
razziste, l’impunità degli autori, l’assenza di inchieste e per
chiedere alle rappresentanze diplomatiche di assicurare la protezione
dei loro cittadini, poi creazione dell’associazione ALECMA a Taquadoum;
- numerose azioni del CMSM e del CCSM, in particolare missione
CMSM-GADEM e redazione di un rapporto congiunto;
- partecipazione numerosa e attiva dei migranti e delle loro
organizzazioni al Forum Sociale Maghreb Migrazioni tenutosi a Oujda il
6 e 7 ottobre 2012.
Visti questi elementi sembra evidente che l’arresto di Camara Laye è un
atto di un processo continuo di intimidazione e repressione contro i
migranti attivi in Marocco che dura da diversi mesi.
Chiediamo che si ponga fine a questa repressione e che Camara sia
liberato immediatamente. Grazie.
Clicca QUI per firmare l'appello
Contact : GADEM –
contact@gadem-asso.org – +212
(0)537 72 78 78 ou +212 (0)6 52 45 22 07