A proposito del T-TIP (Partenariato
Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti)
UNA NATO DEL COMMERCIO?NO,GRAZIE!
di Alex
Zanotelli
In questa campagna elettorale per il
Parlamento Europeo, riteniamo estremamente importante un serio
dibattito, non solo in Italia, ma in tutti i 28 paesi della UE, sul
Trattato di libero scambio fra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, noto
come Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli
Investimenti(T-TIP).
Le trattative iniziate in tutta
segretezza lo scorso luglio, a Washington, sono condotte da un pugno di
esperti della Commissione Europea e dal Ministero del Commercio USA. A
dicembre, sempre a Washington, c’è stato il terzo ‘round’ di negoziati.
Nonostante la maretta dopo lo scandalo Datagate, i negoziati sembrano
procedere a gran velocità: a marzo si terrà a Bruxelles il quarto round
di negoziati.
Questo Trattato creerà la più grande
area mondiale di libero scambio fra due economie che rappresentano metà
del PIL mondiale e un terzo dei flussi commerciali. Tutto questo con
grande esultanza del mondo degli affari. “Il Trattato più importante
del mondo”-ha sentenziato ‘Il Sole 24 ore’ (26 ottobre 2013). Ma perché
tanta euforia? Secondo il Commissario al Commercio UE, Karel de Gucht,
il Trattato offrirà all’Europa due milioni di posti di lavoro in più,
119 miliardi di euro di PIL, che equivale a 545 euro in più all’anno
per ogni famiglia. Per di più, ci sarà un incremento del 28% delle
vendite di prodotti europei negli Stati Uniti e dell’1% del PIL. Sono
molti a contestare la veridicità di questi dati , e a ridimensionarli.
Ma ben pochi si chiedono quali saranno le conseguenze per l’Unione
Europea.
“Il Trattato-scrive Monica De Sisto -
punta ad abbattere non tanto le tasse doganali tra UE e USA già basse,
ma le cosiddette Barriere Non Tariffarie cioè i divieti di importazione
e di tasse specifiche che, anche grazie alle grandi battaglie contro la
carne agli ormoni, il pollo lavato con il cloro, gli ftalati nei
giocattoli, i residui dei pesticidi nel cibo, gli OGM e così via,
tengono lontane dal nostro mercato i prodotti non sicuri, tossici.”
Infatti con il T-TIP cadranno le tasse
e le tariffe che hanno tenuto lontano questi prodotti .
Il T-TIP avrà pesanti conseguenze
sull’ambiente, lavoro e la stessa nostra democrazia. A livello
ambientale, il Trattato incrementerà l’esportazione di combustibili
fossili e gas estratti con il ‘fracking’ e permetterà alle
multinazionali del petrolio di portare in tribunale i governi nazionali
che introducessero regolamentazioni restrittive al riguardo, ma di fare
anche ricorso contro legislazioni ambientali nazionali. Con la crisi
ecologica in atto, tutto questo avrà conseguenze devastanti.
Il Trattato avrà pesanti ricadute anche
sul mondo del lavoro, aggirando le norme del diritto al lavoro e
svuotando le normative per la protezione dei lavoratori. Ma sarà
soprattutto la nostra stessa democrazia, già così debole, ad uscirne
azzoppata. Il T-TIP è infatti un negoziato stipulato in totale
segretezza senza la partecipazione attiva dei cittadini. (Né il
Parlamento Europeo né il Congresso USA sono a conoscenza dei
negoziati). E’ un vero e proprio colpo di Stato da parte dei poteri
economico-finanziari che oggi governano il Pianeta. E’ la vittoria
delle lobby (multinazionali e banche) che hanno a Bruxelles
quindicimila agenti e tredicimila a Washington, stipendiati a fare
pressione sulle istituzioni. “E’ un progetto politico-ha scritto
Stefano Rodotà-ad asservire ancor più i lavoratori ai piani delle
corporations, privatizzare il sistema sanitario e sopraffare qualsiasi
autorità nazionale che volesse ostacolare il loro modo di agire.”
Il T-TIP guarda anche lontano, alla
leadership mondiale. “Il Trattato potrebbe veicolare la strategia delle
élites private della UE e USA- ha scritto Kim Bizzarri nell’opuscolo
“T-TIP, un Trattato dell’Altro Mondo” – per condizionare le economie
emergenti come i BRICS e i Paesi dell’ASEAN e per conquistare la
leadership internazionale su un ordine mondiale in cambiamento che
minaccia l’egemonia USA e UE, ma anche per forzare il Sud del mondo
verso un tipo di sviluppo dettato dagli interessi UE e USA.”
Come cittadini non possiamo accettare
un tale MOSTRO economico-finanziario che sarà pagato caro da miliardi
di esseri umani, costretti a vivere tirando la cinghia. Per questo il
T-TIP deve diventare soggetto di pubblico dibattito nelle prossime
elezioni del Parlamento europeo, che si terranno a maggio. Lo stesso lo
abbiamo chiesto per l’Accordo di Partenariato Economico(EPA), che la UE
vuole imporre ai paesi impoveriti(Africa, Caraibi e Pacifico-ACP).( Per
firmare l’appello :Fermate gli EPA)
Quando la finiremo con questi
FTA(Accordi di libero commercio) che fioriscono ovunque, dal NAFTA al
CAFTA?Espressioni evidenti del trionfo del mercato e delle sue leggi
,che permettono a pochi di ammassare enormi ricchezze a spese dei
molti:gli 85 uomini più ricchi al mondo hanno l’equivalente di tre
miliardi e mezzo dei più poveri. “Tale squilbrio-ha scritto Papa
Francesco- procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei
mercati e della speculazione finanziaria. Perciò negano il diritto di
controllo degli incaricati di vigilare per la tutela del bene comune”!
E per di più, la più grande area di
libero scambio al mondo, creata dal T-TIP, sarà difesa da un apparato
militare( la NATO e gli USA), che ingoierà buona parte dei 1700
miliardi di dollari che spendiamo per armi ogni anno nel mondo.Le armi
servono a difendere il 20% del mondo ricco che si pappa il 90% dei beni
prodotti.
Solo una vasta protesta di massa in
tutta Europa potrà sgominare questo nuovo Trattato. Nel 1998, con una
grande protesta,noi europei siamo riusciti a sconfiggere il MAI(Accordo
Multilaterale sugli Investimenti) che è quasi la copia del T-TIP.
Abbiamo vinto dicendo MAI al MAI! Possiamo fare altrettanto con il
T-TIP.
Chiediamo a tutti,credenti e non, di
aderire a questa importante campagna per fermare un Trattato
Intrattabile(per maggiori informazioni in campo europeo, vedi s2bnetwork.org; per informazioni
alla campagna italiana STOP T-TIP, vedi stop-ttip@googlegroups.com)
Ma chiediamo soprattutto alle chiese,
alle comunità cristiane, all’associazionismo di ispirazione cristiana,
di mobilitarsi contro la più grande ‘Statua Imperiale’ mai eretta,
convinti che un ‘sassolino’ la può far crollare(Daniele,3). Diamoci da
fare perché questo avvenga!
Alex Zanotelli
Napoli,22 febbraio 2014