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Riabilitare i martiri di Cercivento
Gli alpini fucilati l'1 luglio 1916
L'appello a Napolitano
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Riabilitare
i martiri di Cercivento
L'appello a Napolitano
Il Comitato per la restituzione dell'onore ai Fusilâz di Cercivento
invita a firmare l'appello per la riabilitazione morale dei quattro
alpini fucilati l'1 luglio 1916.
Il testo dell'appello:
«Signor Presidente, l’Italia ricorda
in questi giorni, e lo farà ancora per quattro anni, il centenario
della Prima guerra mondiale, un olocausto europeo per il quale non è
stata coniata definizione più efficace di quella pronunciata da Papa
Benedetto XV: “l’inutile strage”.
Tra i milioni di vittime militari, un
certo numero cadde perché passato per le armi, a volte dopo sentenze
frettolose emesse dai tribunali militari, a volte “giustiziato” sul
posto, senza nessun tipo di processo. Giovani fucilati, e condannati al
disonore, perché il Comando supremo era convinto che questi fossero gli
esempi di cui l’Esercito italiano aveva bisogno.
Tre lustri fa, a Craonne, luogo di
massacri e di diserzioni, il premier francese Lionel Jospin cancellò
questa damnatio memoriae. Disse che alcuni uomini, sfiniti dagli
attacchi e consapevoli di essere inesorabilmente destinati al
sacrificio, scivolando nel fango impastato di sangue e, insieme, in una
disperazione senza speranza, avevano rifiutato di essere mandati al
macello: “Questi soldati fucilati in qualità di esempio, nel nome di
una disciplina il cui rigore è stato pari solo alla ferocia dei
combattimenti, vengono oggi pienamente reintegrati nella memoria
collettiva nazionale”.
Da alcuni anni, in Friuli, varie
persone, parti politiche e amministrazioni, chiedono un gesto di
clemenza postuma nei confronti di quattro alpini del battaglione Monte
Arvenis fucilati a Cercivento perché la loro compagnia aveva
controproposto a un assalto suicida alla cima del Cellon, che sovrasta
il passo Monte Croce Carnico, un attacco notturno con il favore delle
nebbie. Reiteriamo questa istanza, Signor Presidente, chiedendo che
venga allargata a tutti i condannati dai tribunali militari, per reati
in qualche modo connessi con le “fucilazioni per l’esempio” e le
decimazioni. Ciò sull’insegnamento di quanto fatto da Francia e
Inghilterra, e in ragione della mutata sensibilità nazionale nei
confronti della guerra, luminosamente affermata dall’articolo 11 della
Costituzione, così come delle recenti modifiche legislative che
escludono, per l’Italia, la pena di morte anche in caso di guerra.
Fiduciosi nella Sua disponibilità a
un atto di comprensione e di umana pietà, nei modi e nei limiti che
Ella crederà di scegliere, per restituire l’onore a questi caduti
italiani nella Grande guerra, ci firmiamo con osservanza».
Il link per firmare...
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