«BRACCIALETTI»
PER I RICHIEDENTI D’ASILO
Lettera a Luca Fanotto, sindaco di
Lignano Sabbiadoro
di Božidar Stanišić, scrittore e presidente del Centro Balducci
18 marzo 2015
Egregio signor sindaco,
a Palmanova, all’incontro dei sindaci dei comuni della Regione FVG del
10 febbraio 2015 sul tema di accoglienza dei richiedenti d’asilo, ho
notato che lei nel suo intervento sulle persone accolte nel territorio
del comune di Lignano ha dato importanza sia alla speranza che
quest’accoglienza non si protragga nel periodo estivo (perché la
cittadina vive di turismo) sia al fatto che queste persone portino un
braccialetto identificativo.
Alla fine degli interventi dei sindaci – presente in veste del
presidente del Centro “E. Balducci” di Zugliano – sono intervenuto
sulla questione braccialetti. La giornalista del «Messaggero Veneto»
(nell’edizione del quotidiano dell’ 11 febbraio 2015) ha riassunto
così: «Non voglio che la mia richiesta tolga merito a chi opera per
l’accoglienza. Il Comune di Lignano, accettando 80 persone, ha fatto un
bel gesto che va riconosciuto. Ma far portare un braccialetto… mi porta
lontano nel tempo quando i diversi dovevano portare segni distintivi. È
stata una scelta sbagliata, dettata forse da motivi di opportunità, ma
non potevo tacere. Quel segno venga tolto, e al più presto».
Lei, egregio signor sindaco, non mi ha risposto subito. Ricordo bene
che si era alzato ed era uscito dall’incontro prima della fine.
Tuttavia ha risposto nello stesso articolo del «Messaggero Veneto»:
«Non si tratta di un braccialetto discriminatorio. È stato messo dalla
Croce Rossa, ma solo per facilitare alcune operazioni… Un po’ come
quando si va in piscina che agli ospiti viene messo un braccialetto.
Non ha altra valenza…».
Ho provato a rispondere alla sua spiegazione, ma il «Messaggero Veneto»
non ha ritenuto interessante la mia precisazione. Il 20 febbraio e poi
l’8 marzo ho spedito all’indirizzo elettronico dello staff del sindaco
(4 persone) una richiesta molto breve che ripeto ora: «La questione
braccialetti per me ha una valenza che si collega con le memorie del
20° secolo e non credo ci sia bisogno di usare troppe parole… Se questi
braccialetti sono stati proposti dalla Croce Rossa, ritengo sia giusto
che lei intervenga perché i richiedenti d’asilo sono ospitati nel
territorio del Comune di Lignano. Aggiungo che nessun altro Comune
della Regione FVG ha usato questi mezzi di riconoscimento. Il fatto che
lei non risponda alle lettere non è grave. Semplicemente lei non è
l’unico in questo Paese che pratica questa “cultura” della non
risposta. Intanto provveda sui braccialetti: provi (almeno per 2-3
secondi) a immaginarsi nelle vesti di un profugo, richiedente d’asilo.
L’ultima questione riguarda l’empatia. Forse essa non è molto utile
come mezzo per aumentare le visite turistiche, ma credo vada bene
contro gli imbarbarimenti dei nostri tempi. E se ci siamo imbarbariti –
coscientemente o no – neppure l’acqua della piscina può aiutarci.
Božidar Stanišić