Il
ricordo di mons. Luigi Petris
Nel 10° anniversario della sua morte
Centro Balducci, domenica 13 dicembre 2015, ore 10.00
«Mons. Luigi Petris, in cammino con i migranti, fedele al Vangelo e
alla gente»: è questo il tema, filo conduttore dell'incontro che si
terrà domenica 13 dicembre, a partire dalle ore 10.00, al Centro
Balducci di Zugliano per ricordare, nel decimo anniversario della sua
morte, la figura di mons. Luigi Petris.
L’iniziativa - che si terrà nella sala a lui dedicata al Centro
Balducci -, prevede alle ore 10.00 una riflessione di
don Pierluigi Di Piazza
su «
Mons. Luigi Petris oggi nel
Centro Balducci».
Seguiranno due interventi di saluto-riflessione di
Carlo Petris,
uno dei fratelli di don Luigi, e di
Michele Benedetti,
sindaco di Ampezzo.
Alle 11.00
mons.
Giancarlo Perego, Direttore generale della
Fondazione Migrantes della Chiesa italiana,
comunicherà la sua riflessione su «
Mons.
Luigi Petris nell’attuale situazione delle migrazioni».
Alle ore 11.30 si celebrerà l’Eucarestia e alle 12.30 si concluderà con
un momento conviviale per tutti i partecipanti.
Don Luigi Petris è morto il 22
dicembre 2005 in casa dei familiari ad Ampezzo, suo paese natale,
assistito e accompagnato da loro in modo amorevole ed esemplare.
Nel dicembre 2007 il Centro Balducci ha deciso di dedicare a lui la
sala polifunzionale del Centro in cui si svolgono numerose attività
culturali e altre esperienze e che è diventata un punto di riferimento
per tante persone, gruppi e associazioni di tutta la regione ed oltre
ad essa: per la sua vicinanza e sostegno umano, spirituale e materiale.
Il nome di don Luigi Petris è per questo ricordato con molta frequenza
in luoghi e fra persone diverse.
Don Luigi è stato un uomo e prete credente, appassionato del Vangelo di
Gesù che ha servito con la sua disponibilità, impegno e laboriosità con
i migranti. Prima a lungo con gli emigranti italiani in Germania a
Saarbrücken, Direttore Nazionale per la pastorale degli emigranti
italiani nel mondo, poi per la Fondazione Migrantes della Chiesa
italiana e in seguito Direttore Generale della stessa.
Un uomo e un prete convinto, dedito, coraggioso, grande lavoratore,
molto umano; capace di direzione, mediazione e insieme diretto, senza
timori di affermare la verità, nel denunciare le distorsioni, nel
proporre con forza le motivazioni evangeliche e umane dell’accoglienza.
Anche oggi la sua parola e le sue indicazioni risuonano con la forza
del Vangelo e dei diritti fondamentali di ogni persona, di ogni essere
umano.