LA
POLITICA E IL POPOLO: UN DIALOGO DIFFICILE
Incontro con Amalia Signorelli
Centro Balducci, Venerdì 13 maggio 2016 – ore 20.30
Incontro con l’antropologa culturale Amalia Signorelli.
Introduce Gianpaolo Carbonetto.
Di lei stessa Amalia Signorelli dice: «Il mio mestiere è antropologa.
Più precisamente, antropologa culturale. Come tale, da sola o
partecipando a gruppi, ho fatto molte ricerche: sui processi di
modernizzazione dell’Italia meridionale, sulle migrazioni, sulla
condizione femminile, sulle culture urbane. Tra i miei libri, il più
attuale, anche se non il più recente, si chiama “Chi può e chi aspetta.
Giovani e clientelismo in un’area interna del Mezzogiorno” e dimostra
che già a quella data era possibile prevedere lo sfascio
politico-istituzionale in cui siamo piombati qui in Italia. Infatti il
mio problema ora è capire perché la nostra classe dirigente prende
sistematicamente decisioni i cui nefasti effetti sono largamente
prevedibili; e soprattutto perché gli italiani continuano a
lasciarglielo fare. Una questione di mentalità, penso: e dunque un
oggetto preferenziale per l’antropologia culturale».
Amalia Signorelli, romana di nascita, ha insegnato nelle Università di
Urbino, Napoli e Roma, ma anche in alcune Università straniere, come
alla nella E.H.E.S.S. di Parigi e alla Universidad Autónoma
Metropolitana di Città del Messico, dove è stata invitata. Tra i suoi
libri, “Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un'area
interna del Mezzogiorno”, “Culture ibride. Strategie per entrare e
uscire dalla modernità”, “Antropologia urbana. Introduzione alla
ricerca in Italia”, “Maternità, identità, scelte. Percorsi
dell'emancipazione femminile nel Mezzogiorno”, “Migrazioni e incontri
etnografici”, “La ricerca interdisciplinare tra antropologia urbana e
urbanistica”, “Antropologia culturale”, “Pensare e ripensare le
migrazioni”, “Ernesto De Martino: teoria antropologica e metodologia
della ricerca”. È opinionista nei programmi televisivi Ballarò,
Dimartedì, Fuori onda, Otto e mezzo e Servizio pubblico.