Il
diritto alla vita e alla democrazia
Incontro con Moni Ovadia
Centro Balducci, lunedì 17 ottobre 2016, ore 20.30
Incontro con Moni Ovadia. Introducono Pierluigi Di Piazza e Gianpaolo
Carbonetto.
In collaborazione con il Comitato Friuli Democrazia Costituzionale e
con il Gruppo DemocraticaMente.
In un momento in cui tutti i
valori fondanti della nostra società (solidarietà, partecipazione,
diritto di avere diritti) da molti vengono messi in dubbio e posti in
secondo piano rispetto ai dettami della fretta e dell’economia, si
comincia a comprendere che soltanto con una resistenza pacifica e
civile si può riuscire a opporsi per cambiare un mondo in cui sono gli
stessi diritti alla vita e alla democrazia a venir calpestati. In
questa lotta Moni Ovadia è da sempre in prima linea a parlare e a fare
spettacoli per non lasciar cadere l’attenzione, per dare stimoli e per
far ragionare in momenti in cui una parte della società si scaglia
contro l’accoglienza, considera quasi trascurabile il fatto che uno
studente come Giulio Regeni possa essere torturato e ucciso, accarezza
l’ipotesi che sia una sottrazione di partecipazione e di democrazia a
risolvere i problemi che proprio queste mancanze hanno contribuito in
gran parte a provocare. Le sue parole, prive di accomodamenti di comodo
sono sempre importanti per mettere in luce aspetti sociali che molti
vorrebbero far restare in ombra.
Moni Ovadia nasce a Plovdiv, in
Bulgaria, nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Dopo una laurea
in scienze politiche, dà il via alla sua carriera d'artista come
ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari
paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro,
prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, e poi,
via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e
capocomico di un "teatro musicale" in cui le precedenti esperienze si
innestano sulla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e
umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima
produzione discografica e libraria è la tradizione composita e
sfaccettata, il "vagabondaggio culturale e reale" proprio del popolo
ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell'immersione
continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le
dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto
cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.