Masina inizia l'attività giornalistica nel 1952, presso la redazione de "Il Giorno", come inviato speciale e informatore religioso. Si trasferisce nel 1964 a Roma: come "vaticanista", segue il Concilio Vaticano II pubblicando delle cronache rimaste celebri, che gli procurano una grande notorietà nell'ambiente dell'informazione. Sempre come giornalista esperto in tematiche religiose, si trasferisce nel 1969 alla RAI. Il suo rapporto, non solo professionale, con Paolo VI è un segnale della professionalità che Masina ha acquisito nell'informazione religiosa.
Conosce nel 1964 il prete francese Paul Gauthier, che allora viveva a Nazaret, ove, come carpentiere, aveva avviato una singolare esperienza di solidarietà con i poveri. Su sua ispirazione fonda l'associazione di solidarietà internazionale "Rete Radiè Resch", prendendo il nome di una bambina palestinese morta di stenti nella sua abitazione fatiscente, mentre era in attesa di una nuova casa. La Rete lo vede suo coordinatore fino al 1994.
Nel 1976 inizia a condurre il TG2, condividendo il lavoro con alcuni celebri giornalisti come Andrea Barbato, Giuseppe Fiori, Italo Moretti, anche se osteggiato per il suo impegno dichiaratamente "di parte".
Nel 1983 lascia l'attività giornalistica per quella politica. Viene eletto deputato nella Sinistra Indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, per più mandati fino al 1992. Come parlamentare, si è occupato della Commissione Esteri e del Comitato permanente per i diritti umani.
Dopo la chiusura della sua attività politica, prosegue la sua opera di giornalista (Segno del Mondo, Jesus, Latinoamerica, etc.), attento osservatore di temi politici ed ecclesiali e fecondo animatore di dibattiti culturali in giro per l'Italia. Numerosa è la sua produzione letteraria.