DIFENDIAMO
I BENI COMUNI
La legge di iniziativa popolare
Il 26 luglio il firma day
Il 26 luglio è indetto a livello nazionale il firma day, un’occasione
in cui la cittadinanza è invitata la mattina a recarsi nel proprio
comune di residenza per apporre la firma a favore della legge di
iniziativa popolare che difende i beni comuni promossa dal Comitato
Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni, Stefano Rodotà.
I beni comuni sono tutti quegli elementi che costituiscono il
patrimonio naturale e culturale di un territorio e che al momento sono
gestiti da enti pubblici o da proprietari privati. La proposta di legge
ne cita alcuni come esempio e specifica che la lista non è esaustiva:
“i fiumi, i torrenti e le loro sorgenti; i laghi e le altre acque;
l’aria; i parchi come definiti dalla legge, le foreste e le zone
boschive; le zone montane di alta quota, i ghiacciai e le nevi perenni;
i lidi e i tratti di costa dichiarati riserva ambientale; la fauna
selvatica e la flora tutelata; i beni archeologici, culturali,
ambientali e le altre zone paesaggistiche tutelate”.
Il testo completo della legge e una selezione di video del giurista Ugo
Mattei sull’argomento possono essere trovati sul sito
http://www.generazionifuture.org.
Al momento esiste un ampio margine di possibilità che tutti questi
elementi siano di fatto privatizzati, cosa che si è ampiamente
verificata negli ultimi decenni e, anche se il referendum del 2011 a
sostegno dell’acqua pubblica ha fortemente sensibilizzato la
popolazione su questo tema, la direzione che sta seguendo il nostro
Paese è un’altra.Attualmente, infatti, ciò che più si avvicina all’idea
di tutela di un bene pubblico in Italia è il demanio, ma basti pensare
a ciò che succede alle nostre spiagge per capire che, di fatto,
qualcosa non torna.
La proposta di legge esiste da anni, ma nessun governo ha ritenuto
urgente valutarla per cui serve la voce dei cittadini. Essa andrebbe a
modificare l’articolo 810 del Codice Civile introducendo la categoria
di “BENI COMUNI” oltre alle due già presenti: beni pubblici e privati.
Questo a tutela del patrimonio naturale, materiale e immateriale del
nostro Paese in modo che sia per noi ricchezza disponibile ed
accessibile per la collettività, il cittadino e le generazioni future
attraverso norme più strutturate per rendere i beni comuni inalienabili
e non usucapibili. Spesso le privatizzazioni o la cavillosa questione
dei beni demaniali li rendono di fatto non disponibili o, nei casi
peggiori, addirittura deturpabili.
Sarà comunque possibile firmare presso l’anagrafe (o presso la
segreteria o l’URP, a seconda dei municipi) del proprio comune di
residenza fino al 30 luglio.