Guerra,
emigrazione, ambiente e comunicazioni
Le riflessioni per il convegno di
settembre
I/le ragazzi/e delle classi terze della Valussi
31 ottobre 2019
Guerra, emigrazione, ambiente e comunicazioni sono i quattro ambiti
tematici sui quali sono stati chiamati a riflettere i ragazzi delle
classi terze, ospiti al Centro Balducci in occasione del 27esimo
Convegno “Sicurezza? Sicura l’Umanità e la Terra”.
Venerdì 11 ottobre alcuni di loro hanno raccontato ai compagni
l’esperienza vissuta e le riflessioni condivise. Tra queste è emerso un
filo conduttore comune, più precisamente una domanda: “Cos’è davvero
essenziale per la vita?”
Le guerre intorno a noi non ci lasciano indifferenti, così ascoltiamo
le testimonianze di chi, meno fortunato, ne ha fatto esperienza e ci
racconta che, nei momenti peggiori, la solidarietà e l’aiuto reciproco,
tra chi ne è vittima, non vengono a mancare. Ci narra storie di vita
comune che corrono dentro a scenari di morte e distruzione, mantenendo
intatte le primarie necessità umane, come la salute fisica,
l’affettività corrisposta; storie di persone malate travolte dal
destino comune; racconti di bambini in fuga che tornano indietro per il
proprio animale e con lui trovano la morte; storie di valigie troppo
piccole per contenere un’esistenza. Allora siamo tutti chiamati a porci
delle domande per capire cosa stia accadendo tra noi uomini e tra noi e
l’ambiente, per sapere come dovremmo comunicare per spiegarci la
verità. Verità: è l’essenziale.
È ciò che resta nel bagaglio di chi fugge dovendo lasciare tutto ciò
che non serve concretamente alla vita; è il sentimento di altruismo che
sopravvive alla guerra; è il rispetto dovuto all’ambiente intorno a
noi; è una notizia data con chiarezza d’intenti per farci essere e
sentire solidali con chiunque, ovunque si trovi. I ragazzi del nostro
Istituto, nel riferire ai loro compagni le testimonianze ascoltate,
hanno anche raccontato le attività laboratoriali svolte, per simulare
reali situazioni di pericolo con l’intento di “provare” con il cuore
prima di capire razionalmente quanto sia talvolta superfluo ciò di cui
viviamo. Hanno allora proposto una sintesi di riflessioni e parole
memorizzate, nuovi spunti di dialogo, da condividere per dedicare il
tempo ad arricchire sé stessi:
“…non si è mai troppo piccoli per
fare la differenza…”; “…se gli alberi emettessero Wi-Fi, ne pianteremmo
così tanti da salvare il pianeta…”; “…l’uomo si trova in difficoltà
nello scegliere le cose essenziali per la vita, perché in un mondo di
eccessi, le persone trovano utili anche le cose che sono di troppo…”;
“…a volte, a causa dell’inquinamento la Natura può anche “venirci
contro” al punto che potremmo avere paura a restare nella nostra
casa…”; “…può capitare a chiunque di dover lasciare i propri affetti,
la propria casa e di dover scappare…”…..
E intanto? Mentre le nuove generazioni crescono nel rispetto di quei
valori che noi “grandi” abbiamo ignorato per troppo tempo, ci fanno una
proposta interessante attraverso un’immagine comune, una piccola
costruzione che richiama l’attenzione al volo che ci fa sentire liberi,
al vuoto che ci creeremo intorno se continueremo a sbagliare, all’aiuto
di cui abbiamo bisogno… È un piccolo paracadute che per essere davvero
efficace nella sua funzione salvifica, dovrà essere essenziale!
Quanto è bello guardare il mondo dall’alto e scoprire le sue
meraviglie; e quanto è bello atterrare sul mondo e toccare la terra
accompagnati da un lieve ondeggiare di vento.
I/le ragazzi/e delle classi Terze della Valussi
Nelle foto alcuni momenti del 27°
convegno del Centro Balducci