NOI ELETTORI, SOVRANI E SOVRANE, SENSIBILI AI PRINCIPI
COSTITUZIONALI E AGLI IDEALI PERSEGUITI DA “COSTITUENTE TERRA”, “
LAUDATO SÌ”, “ CHIESADITUTTICHIESADEIPOVERI”, “PACE E DISARMO”,
“SBILANCIAMOCI”, “NOI SIAMO CHIESA”, “AVVENIRE”, “FONDAZIONE BASSO
ISSOCO”, ”CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO”, “FONDAZIONE
INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO E LA LIBERAZIONE DEI POPOLI”,
“COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE”, “ PAX CHRISTI”,
”CENACOLO IN ASCOLTO DI PAPA FRANCESCO”, ”COMITATI DOSSETTI E PER LA
COSTITUZIONE”,” ACLI”, “ACI” E DA ALTRE ASSOCIAZIONI ANALOGAMENTE
ISPIRATE,
RIVOLGIAMO AI CANDIDATI DI TUTTE LE LISTE
ALLE ELEZIONI DEL 25 SETTEMBRE 2022 UN FERVIDO APPELLO IN FAVORE DELLA
PACE.
LO FACCIAMO SPINTI DALL’URGENZA DI USCIRE DA UNA GUERRA
INCONTROLLATA E FATTA SPETTACOLO, MEMORI DELLE TRAGEDIE PASSATE,
COMUNICANDO NEL DOLORE DELLE VITTIME, DEI NAUFRAGHI, DEI PROFUGHI,
DELLE DONNE UMILIATE E OFFESE, CONFIDANDO NELL’ASCOLTO DI QUELLI CHE
SARANNO I NOSTRI RAPPRESENTANTI.
La guerra, maturata nella sfida e nei sospetti reciproci, cominciata
sciaguratamente come guerra tra la Russia e l’Ucraina, divenuta
inopinatamente guerra tra la NATO e la Russia, pronosticata come guerra
tra l’Occidente e la Cina e incombente come guerra mondiale, non si
fermerà da sola e senza una straordinaria iniziativa politica che la
intercetti precipiterà verso un esito infausto per l’umanità tutta.
Questa Iniziativa politica resiliente però sarebbe vana se limitata a
sospendere la guerra in atto e non invece a estromettere la guerra dal
diritto e da ogni eventualità futura.
Chiunque può prendere questa iniziativa. Sappiamo dalla storia che
la salvezza può venire dal forte come dal debole, da più Stati insieme
ma anche da un solo Paese, dal concorso di molti ma anche dal personale
operato di una sola o di un solo.
Noi pensiamo che possa essere l’Italia a prendere questa iniziativa
e che la grande opportunità offerta da queste elezioni possa far sì che
a condurla siano il prossimo governo e il prossimo Parlamento.
La richiesta ai candidati al prossimo Parlamento è pertanto di
impegnarsi con gli elettori a far sì che l’Italia, governo e popolo,
promuova un generale ripudio della guerra quale scritto nella sua
Costituzione e già fatto proprio dalla Carta dell’ONU. Questa
iniziativa politica dovrebbe prendere la forma della proposta alle
altre Parti contraenti dei Trattati europei e dello Statuto delle
Nazioni Unite di un Protocollo sul ripudio della guerra e la difesa
dell’integrità della Terra. (Quarantatre,
compresi quelli soppressi, sono i Protocolli già allegati ai
Trattati europei, da quello sul ruolo dei Parlamenti nazionali a quello
sui privilegi dell’Unione Europea).
Il Protocollo da discutere in Parlamento dovrebbe avere i seguenti
contenuti.
Le Alte Parti Contraenti hanno convenuto
le Disposizioni seguenti, che vengono allegate al Trattato che
istituisce l’Unione Europea e allo Statuto delle Nazioni Unite.
La guerra è ripudiata in tutte le sue forme, comprese le sanzioni
indiscriminate e ogni altra modalità di genocidio, a cominciare dalla
definitiva abolizione e interdizione delle armi nucleari e delle altre
armi di distruzione di massa.
Un nuovo sistema di sicurezza collettivo, garantito dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite, adempierà alle funzioni di mutuo aiuto e
di difesa già esercitate dalle alleanze militari di parte e comporterà
una riduzione graduale e condivisa delle spese militari nonché della
fabbricazione e del commercio di tutti gli armamenti.
Dovere di tutti i popoli e Stati è la difesa della Terra, patria e
madre di tutti. Compito e obiettivo comune è arginare un uso delle
risorse lesivo dell’ambiente naturale, ripristinare l’equilibrio
ecologico e salvaguardare le specie viventi.
La coesistenza fraterna degli Stati in ogni circostanza, favorevole
o avversa, la rinunzia a modificarne con la forza i confini, la
liberazione e il riconoscimento del diritto e dell’autodeterminazione
dei popoli sono norma comune e bene fondamentale dell’intera Comunità
della Terra.
A partire dalle tradizioni costituzionali degli Stati membri, dalle
culture e valori dei popoli e dalle esperienze di convivenza pacifica
già in atto nella famiglia umana assumiamo l’impegno di predisporre e
promulgare una Costituzione della Terra che garantisca giusti
ordinamenti, la dignità del lavoro e il godimento universale dei
diritti e dei beni fondamentali a tutti gli uomini e le donne del
Pianeta nessuno escluso.
Nel chiedere questo impegno legislativo e politico ai nostri futuri
rappresentanti in Parlamento noi sappiamo che il ripudio della guerra
nella sua piena effettività comporta il rovesciamento di una cultura
millenaria e il passaggio a un nuovo corso storico. Ciò potrebbe
realizzarsi in cinque anni, un secolo o mille anni, ma altrettanto
imprevedibili, lunghi e tuttavia certi sono i tempi dell’evoluzione.
Compito della politica, ai fini del bene comune umano, è anticiparne e
governarne i processi. Se a breve termine non sarà possibile
raggiungere tutti i risultati auspicati, una credibile prospettiva di
una loro progressiva realizzazione può far vincere le elezioni. I
candidati che condivideranno e manterranno l’ impegno che qui viene
loro richiesto sj segnaleranno in tal modo agli elettori per
affidabilità e lungimiranza.
Raniero La Valle
Raniero La Valle è giornalista della carta stampata e
della Rai, scrittore, parlamentare per alcune legislature,
intellettuale, autore di vari documentari e inchieste sui più
scottanti temi dell'attualità, con un occhio sempre rivolto ai
temi della pace e della giustizia internazionale. Animatore del
dibattito ecclesiale e civile.
Il Centro Balducci lo ha intervistato, approfondendo con lui le motivazioni e le finalità dell'appello.