31°
Convegno del Centro Balducci
ZUGLIANO-AQUILEIA-SAGRADO-GORIZIA-NOVA GORICA
Con il contributo della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Con il patrocinio del
Comune di Udine e del
Comune di
Pozzuolo del
Friuli
INTRODUZIONE
Il filo conduttore del Convegno di quest’anno risponde alle strategie
contenute nel “
Bid
Book - GO! Borderless” (da ora: BBB) di candidatura di Nova
Gorica-Gorizia a capitale europea della cultura 2025. «Potrebbe
sembrare fuori luogo restare fedeli a un’idea di assenza di confini
mentre l’Europa sembra andare proprio nella direzione opposta» (BBB,
pag. 3), eppure “Borderless”, “senza confine”, è possibile e Nova
Gorica e Gorizia ne sono ampiamente simbolo.
Ci piace, allora, proporre nel Convegno 2023 un cammino sui confini,
luoghi dove le nostre strutture (le leggi, la cultura, la
giurisdizione,…) trovano la loro “fine”, ma anche luoghi dove le
strutture di altre realtà umane trovano la loro relatività, la loro
“fine”.
Proprio per via dei confini il concetto stesso di Europa non è mai
stato davvero facile da concretizzare per la sua complessità. Come
luoghi-soglia d’incontro tra diversità, sono stati spesso – e,
purtroppo, lo sono tuttora – terre di conflitto, di scontro, di guerra,
di sopraffazione, spazi di sfida delle identità deboli, che trovano
nell’annientamento dell’altro e dell’alterità il contesto per
“riconoscersi” (alcuni sentieri e percorsi tra Est e Ovest che
percorreremo idealmente e fisicamente durante il Convegno ce lo
ricorderanno in modo vivo). A fronte della caduta di alcuni confini,
altri si rafforzano, reticolati impediscono il loro passaggio, muri
s’innalzano per continuare a dividere, respingimenti di migranti si
attuano promuovendo una “guerra invisibile” nei loro confronti.
Eppure il cosiddetto Trattato di Parigi firmato nel 1951, che
istituisce la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, afferma che
«l’Europa può essere costruita solo attraverso attività concrete che
creino soprattutto una solidarietà di fatto» (BBB, pag. 3). Che si può
realizzare a patto che si accettino i limiti delle proprie strutture e
che si riconosca un motivo di appartenenza ulteriore che giustifichi
l’incontro e il dialogo con l’altro. Il confine può divenire, dunque,
il luogo dove, senza disconoscere la propria identità, ci si esercita
nell’accoglienza dell’altrui diversità (culturale, linguistica,
sociale, religiosa, identitaria), lasciandosi da essa arricchire, e
dove si sperimenta l’importanza di avere progetti comuni da realizzare
per un bene più grande e per tutti.
Per questo l’accento di una parola – come quello del titolo del nostro
convenire – può divenire segno di quell’importante cambiamento che
sempre ci si aspetta: il passaggio dall’aggettivo plurale, che descrive
l’uomo dal potere sconfinato, senza limiti, ma che non necessariamente
si realizza nell’incontro con l’altro, al verbo coniugato
all’imperativo che esorta a mettere in atto il superamento dei confini,
trovando anche a livello etico e antropologico dei con-finis, dei fini
comuni che ci permettano di vivere e realizzare quel sogno. In pratica,
«usare la forza della nostra storia condivisa per unirci nel futuro
piuttosto che usare il nostro passato per dividerci» (BBB, pag. 4).
È ciò di cui si sente sempre più il bisogno in questi tempi di forti,
esasperati individualismi personali e nazionalistici, che a ondate
spesso violente tinteggiano il futuro a tinte davvero cupe e che fanno
sentire l’urgenza d’«invertire la spirale discendente costruendo un
nuovo ecosistema culturale» (BBB, pag. 1).
«Prossimi passi: mai camminare da soli» (BBB, pag. 74): è il sogno di
una “cultura transfrontaliera” portata avanti da «piante pioniere,
mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri ed esploratori di
frontiera» – come ha brillantemente affermato Alexander Langer (cf.
BBB, pag. 64) – da “architetti di pace” che non temono di sporcarsi le
mani (e i piedi) per promuovere un’integrazione possibile e aprire
nuove stagioni di convivenza e d’inclusione.
Un sogno che anche il nostro Pierluigi coltivava, perché «cambiare è
possibile, l’importante è crederci anche quando i segni positivi del
cambiamento pare siano troppo esigui o non ci siano affatto. Per
rompere le possibili complicità con la mentalità disumana di questo
mondo è fondamentale assumersi la responsabilità storica che deriva da
una continua crescita spirituale, culturale, etica, politica e – per
chi vive questa esperienza – dall’appartenenza alla Chiesa del Vangelo.
Non addormentarsi, non impigrire, ma essere capaci di appassionarsi,
sdegnarsi, proporre, agire con fedeltà e perseveranza. La risposta è il
cambiamento radicale della visione del mondo, del progetto
dell’umanità, della relazione con la Terra e con tutte le espressioni
della vita. È urgente e indispensabile un altro mondo» (Pierluigi Di
Piazza, “Non uccidere. Per una cultura della pace”, Edd. Laterza, Bari
2023, pag. 36).
Insomma, ai confini senz’anima, preferiamo e siamo disposti ad abitare
e ad alimentare un’anima senza confini, unica foriera di futuro.
IL LOGO DEL
CONVEGNO
Il logo del Convegno, realizzato da due volontari storici del Centro
Balducci,
Adriana Segatti e
Maurizio Valentini, prende
ispirazione dai numerosi arrivi di migranti che provengono da Paesi e
storie diverse, e attraversano i confini della nostra Europa accomunati
dal medesimo destino. È la storia delle migrazioni che sempre hanno
caratterizzato il vivere umano, anche del nostro Paese. La situazione
ha suggerito ai nostri grafici l’immagine di una matassa di vari
colori: disordinata all’inizio, prende forma attraverso l’incrociarsi
dei fili. L’hanno vista come una metafora dell’integrazione, di un
itinerario che si ricompone arrivando alla meta, di un gruppo umano che
si arricchisce attraverso gli apporti di culture, cammini e vicende
diversi.
Hanno scelto per la matassa un materiale particolare, la paglia di
vecchie damigiane consunta dall’uso, che ne ha alterato i colori e
logorato la fibra fino a modificarne l’aspetto, a dire la fatica del
viaggio e l’impatto di un’esperienza così tragica e radicale per chi la
compie.
Il logo stesso suggerisce i valori indivisibili di legame, unione,
integrazione, accoglienza, solidarietà, pace e libertà, che sono alla
base di una umanità capace di sconfinare e di fare la differenza.
LE DATE DEL
CONVEGNO
(cliccare sulla data per visualizzare il programma in dettaglio)
VENERDÌ 22 SETTEMBRE, ore 20.30
ARCHITETTI DI
PACE
GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE,
ore 20.30
LINEARITÀ DEI
CONFINI E COMPLESSITÀ DEL MONDO
VENERDÌ 29 SETTEMBRE,
ore 9.00
INCONTRI
SCONFINATI
(evento riservato agli studenti degli Istituti secondari di primo grado)
VENERDÌ 29 SETTEMBRE,
ore 15.30
CAMMINI TRA EST
E OVEST IN REGIONE
VENERDÌ 29 SETTEMBRE, ore 17.15
MIGRANTI VECCHI
E NUOVI
VENERDÌ 29 SETTEMBRE, ore 19.00-20.30
CENA (DA PRENOTARE ALL’ARRIVO)
oppure
compilando il questionario al seguente link
A CURA DEI VOLONTARI DEL CENTRO BALDUCCI
VENERDÌ 29 SETTEMBRE, ore 20.30
EUROPA: QUALE
UNIFICAZIONE E A CHE PREZZO?
SABATO 30 SETTEMBRE,
ore 15.30
IL RITORNO DEI
CONFINI: DOVE STA ANDANDO L’EUROPA?
SABATO 30 SETTEMBRE,
ore 17.45
MINORI NON
ACCOMPAGNATI E IL “GAME” LUNGO LA ROTTA BALCANICA
DOMENICA 1° OTTOBRE,
ore 14.00
NUOVE STAGIONI
DI CONVIVENZA
La partecipazione a questo evento, che
avrà termine verso le ore 19.00, potrà avvenire tramite
prenotazione telefonica al numero 0432560699, via e-mail all'indirizzo segreteria@centrobalducci.org,
presso la Segreteria del Centro
Balducci, compilando il questionario a questo link, sia nel caso si utilizzi il pullman
prenotato, sia nel caso si
viaggi con mezzi propri.
VENERDÌ 17 NOVEMBRE, ore 20.30
Incontro, in collaborazione con “Libera - Associazioni, Nomi e Numeri
contro le Mafie”, aperto a giovani e adulti.
SABATO 18 NOVEMBRE,
ore 9.00
CONFINI
SENZ’ANIMA, ANIMA SENZA CONFINI
Evento riservato agli studenti degli Istituti secondari di secondo grado
Segreteria organizzativa
Centro di Accoglienza e di Promozione Culturale
“Ernesto Balducci” ODV ETS
Tel. 0432 560699
e-mail:
segreteria@centrobalducci.org
www.centrobalducci.org
Facebook:
Centro di Accoglienza
Ernesto Balducci
La partecipazione ai vari eventi in programma è libera e gratuita, fino
ad esaurimento dei posti disponibili in Sala “Petris” e nell’attiguo
tendone predisposto di maxi schermo.
All’ingresso del Centro Balducci saranno disponibili, oltre a tutte le
pubblicazioni di Pierluigi Di Piazza, i libri presentati nel corso del
Convegno dagli Autori ospiti.
La partecipazione alla cena di venerdì 29 settembre
potrà essere prenotata all’arrivo oppure compilando il questionario al
seguente link dietro
offerta libera.
Il Centro Balducci mette a
disposizione il trasporto in pullman per
Aquileia di domenica 1° ottobre.
Prenotazione, fino ad esaurimento dei
posti disponibili, iscrivendosi telefonicamente (0432 560699) oppure
inviando una mail all'indirizzo
segreteria@centrobalducci.org o
ancora
compilando il questionario a questo link, sia nel caso si utilizzi il pullman
prenotato, sia nel caso si
viaggi con mezzi propri.