Enti antitratta in ginocchio
Enti antitratta in ginocchio
Il Governo è fermo nell'erogazione fondi, si ricorre alla solidarietà
Comunicato stampa del progetto STELLA POLARE di Trieste
Nel 2000, Pia Covre e Carla Corso, fondatrici del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, hanno dato vita a Stella Polare, progetto di accoglienza, per offrire uno strumento concreto, in un'ottica di genere, alla lotta contro il fenomeno della tratta degli esseri umani e contro lo sfruttamento sessuale e lavorativo a Trieste. 

Nel corso del tempo, i confini europei hanno subito notevoli cambiamenti e la loro gestione ha avuto un impatto significativo sulle migrazioni. La fortificazione delle frontiere, insieme a politiche di esclusione e accordi restrittivi, ha reso più difficile per le persone migranti accedere legalmente all'Europa. Questa crescente difficoltà ha portato a un aumento delle attività illegali, come la tratta di esseri umani e il traffico di persone migranti mediante l’uso di mezzi violenti, coercitivi e ingannevoli. 

Nel 2022, i progetti antitratta in Italia hanno valutato 2.517 persone come possibili vittime di tratta e sfruttamento. 

Trieste, base del progetto e città di frontiera, è da sempre punto di transito con l'Europa orientale, rendendola pertanto un laboratorio che intercetta questi flussi e attività oggi in arrivo principalmente dalla rotta balcanica.

Per un anno, tutto il 2023, il progetto Stella Polare ha aspettato dal Dipartimento delle Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il saldo delle spese fatte nel 2022.
Un ritardo ormai cronico e insostenibile nell’erogazione dei fondi stanziati per l’attuazione dei programmi di protezione delle vittime di tratta e grave sfruttamento.

Senza i fondi necessari non è possibile per il progetto antitratta rispettare gli impegni assunti con le persone assistite e con le proprie dipendenti. Il continuo ricorso al credito bancario per fronteggiare la mancanza di soldi in cassa per sostenere i costi di vitto, alloggio, vestiario e spese di integrazione e costo del personale, produce un importante costo per interessi che non possiamo pagare. 

Questa situazione purtroppo è simile a molte altre che sentiamo ogni giorno. La Piattaforma Nazionale Antitratta di cui facciamo parte lo dice chiaramente: “[...] di fronte alle tante emergenze e il lavoro di base in cui siamo impegnati, stare dietro al recupero crediti non è solo una perdita immane di tempo ma anche qualcosa che vizia profondamente la nostra lucidità e capacità di agire, abbiamo prospettato un'inevitabile graduale arresto delle attività e ricorso a misure tipo cassa integrazione se non si sbloccano i pagamenti nel brevissimo”. 

Tutto il terzo settore è in ginocchio a causa dell’incapacità dei ministeri e dei loro dipartimenti preposti al pagamento di chi lavora.
Negli scorsi giorni sono state le scuole a Trieste a denunciare la mancanza di pagamenti previsti, tempo fa gli enti e i consorzi che gestiscono le mense. Siamo una società civile che fronteggia le emergenze con le proprie risorse perché l’apparato statale non ce la fa, affogato nella burocrazia e/o nella mala gestione. 

Per questo chiediamo inoltre dei cambiamenti significativi nella gestione ed erogazione dei fondi.  Non vogliamo mollare.  Per mettere un cerotto sul breve termine in questa voragine, il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute APS ha deciso di ricorrere ad una straordinaria campagna di autofinanziamento sulla piattaforma Produzioni dal Basso.

L’obiettivo del crowdfunding è di raccogliere entro la fine di gennaio 2024 trenta mila euro per restituire un prestito che ci ha permesso di anticipare le spese di cibo e alloggio e tutto ciò che serve alle persone che abbiamo in accoglienza. 
Clicca QUI per sostenere il progetto

Chiudere questo progetto sarebbe gravissimo perché non potremmo più offrire supporto a tutte le persone che si rivolgono a noi e che vivono in condizione di schiavitù e di grave sfruttamento. 

Invece constatiamo ogni giorno come chi è responsabile della salute pubblica e persino della sicurezza resti cinicamente indifferente al rispetto dei bisogni, al rispetto delle persone e dei diritti umani e financo alla misera nuda vita.  Le persone vulnerabili vanno sostenute. Per questo facciamo appello alla generosità di chi può donare qualcosa, che ci permetterà di offrire un luogo sicuro e accogliente alle vittime, permettendo loro di riguadagnare fiducia, autonomia, dignità e speranza per un futuro migliore. 

Questo ci riguarda tuttɜ. 

Pia Covre, Hermine Gbedo Progetto Stella Polare – CDCP APS
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