Lettera aperta al Presidente della Regione FVG
Lettera aperta al Presidente della Regione FVG
A cura di Rete DASI FVG
16 febbraio 2024
Gentile Presidente Fedriga,
 
alcune sue alquanto affrettate dichiarazioni, riportate da Il Gazzettino del 14 febbraio 2024,  attribuiscono alla nostra Regione “il primato nazionale” sull’accoglienza di migranti.
 
Al 15.02.24, i migranti in accoglienza in Friuli Venezia Giulia sono 4.032, di cui però solo 218 sono riferiti al SAI (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) che assicura standard adeguati e percorsi di inclusione sociale. Il resto è rappresentato da CAS,  centri “straordinari” e temporanei che erogano solo “servizi essenziali” (art. 11 d.lgs 142/05) e, dal  2024, non organizzano nemmeno più i corsi di italiano. Il FVG è dunque solo un luogo in cui sono temporaneamente “accolti”, dentro strutture-parcheggio, un certo numero di richiedenti asilo, larga parte dei quali destinati a essere distribuiti nel resto dell’Italia, mentre se guardiamo a programmi di accoglienza reale e di integrazione territoriale siamo invece, come Regione, all’ultimo posto a livello nazionale. Lei converrà infatti con noi che  218 posti di accoglienza di buon livello sono un dato quanto mai imbarazzante.
 
Probabilmente in questi giorni avrà visto le immagini di Trieste trasmesse dal programma  RAI  “Caro Marziano”: lei ritiene che nel 2024 in Europa, in una Regione ricca come il FVG, sia dignitoso lasciare in quelle condizioni persone che scappano da guerre, persecuzioni e sofferenze? Si può accettare il Silos di Trieste, un “inferno” dove abbandonare vite forse considerate inferiori o di scarto, come un tempo furono gli ebrei, o le diverse “razze” inferiori ?
 
E‘ ciò che accade anche a Udine, Gorizia e Gradisca. Non dica di nuovo che queste situazioni sono dovute ad un grande numero di arrivi dalla rotta balcanica; i dati la smentiscono senza scampo: la stragrande
 
La maggior parte dei rifugiati che arrivano dalla rotta balcanica sono solo in transito in FVG, mentre quanti  chiedono asilo qui da noi sono alla fine poche migliaia di persone all’anno. Un numero modestissimo e del tutto gestibile.
 
E’ certamente superiore alla media nazionale la presenza di minori stranieri non accompagnati.  Ma “siamo al centro dell’Europa”; da qui entrano, spesso, anche loro, per andare altrove. Ma siamo anche una Regione che ha un preoccupante saldo demografico negativo (tra poco gli ultra 65 saranno il 35% della popolazione) e dobbiamo saper utilizzare anche queste nuove presenze di giovani per creare percorsi di inclusione sociale.
 
Di tutto questo abbiamo provato a ragionare in un ampio e partecipato Convegno, sabato 3 febbraio al Centro Balducci di Zugliano, a cui lei non ha potuto partecipare. Le inviamo il link per poterlo ascoltare.
 
“Dobbiamo lavorare sul blocco degli arrivi”, lei dice: una cupa prospettiva di autolesionista chiusura, comunque non realizzabile. Noi invece pensiamo (basta blocchi o muri) a misure nuove. Dobbiamo rendere possibili ingressi regolari anche per ricerca di lavoro e dare dignità alle persone che chiedono asilo pensando ad un’accoglienza diffusa e integrata.
 
Cosa direbbe un marziano che un giorno arrivasse in Friuli Venezia Giulia, senza giovani e lavoratori, trovando persone vaganti in vari “Silos”, esposti alle intemperie e senza prospettive?
 
Disponibili ad un confronto.
 
Rete DASI (Diritti, Accoglienza e Solidarietà Internazionale) FVG 
 
retedirittifvg@gmail.com

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