“FIGLI DELLO STESSO PADRE”
“FIGLI DELLO STESSO PADRE”
Storie di ragazzi e ragazze narrate in forma di recital
Zugliano - Centro Balducci - Sala "Mons. Luigi Petris" - Giovedì 15 aprile 2010 ore 20.30

QUATTRO STORIE: 
Elisabetta, Maria, Ali Ben Youssuf e Federico, nomi che invadono la scena, che raccontano le loro storie, interrogano gli adulti, provocano, offrono un punto di vista sul mondo inaspettato, doloroso e, per certi versi, ineludibile.

QUATTRO BALLATE:
accompagnate dalla travolgente musica di Michele Pucci, uno sguardo poetico si allarga ai diritti dei bambini nel mondo e leva un grido contro l’indifferenza degli adulti.

Lo spettacolo è rivolto ad un pubblico adulto o di adolescenti ( minimo 16 anni) e pone il problema del rapporto tra adulti e ragazzi, della solitudine, dell’ingiustizia e della necessità di accoglienza che forse manca verso le giovani generazioni.
Può essere introdotta da una breve didascalia dell’autore, sui temi dell’educazione.
A seguire si può aprire un dibattito.


DURATA: lo spettacolo dura circa un’ora e trenta minuti


SCHEDA BIOGRAFICA

IQBAL MASIH nasce nel 1983. Già a quattro anni cominciò a lavorare in condizioni di schiavitù  dopo che il padre l'aveva venduto per ottenere 16 dollari, poiché la famiglia doveva pagare le medicine al fratello malato. Iqbal fu costretto a lavorare incatenato a un telaio per circa dodici ore al giorno, al salario di 1 rupia al giorno, l'equivalente di 3 centesimi di € attuali. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, che lo puniva gettandolo in una sorta di pozzo nero quasi senza aria, che Iqbal chiamava "la tomba". In seguito si scoprì che la prima volta che Iqbal cercò di scappare il padrone corrompendo i poliziotti se lo fece restituire .

Un giorno del 1992  uscì di nascosto dalla fabbrica-prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, a una manifestazione del Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato (BLLF in inglese). In quella manifestazione, che celebrava la «Giornata della Libertà», Spontaneamente Iqbal decise di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava.

Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberarlo dal lavoro minorile e il segretario del BLLF, Estan Ullah Khan (che un giorno aveva trovato il bambino rinchiuso nella cavità sotterranea e per questo aveva fatto arrestare il direttore della fabbrica), lo indirizzò allo studio e all'attività in difesa dei diritti dei bambini.

Dal 1993 Iqbal cominciò così a tenere una serie di conferenze internazionali sensibilizzando l'opinione pubblica mondiale sui diritti negati ai bambini nel suo paese e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. Nel dicembre del 1994 ottenne un premio di 15.000 dollari sponsorizzato dall'azienda calzaturiera Reebok, con i quali Iqbal avrebbe voluto finanziare una scuola nel suo paese.

In una conferenza a Stoccolma affermò che "Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite".

Ricevette una borsa di studio dall'Università Brandeis di Waltham, nel nord-est degli USA, ma la rifiutò: aveva deciso di rimanere in Pakistan nella speranza di aiutare ancora i bambini del suo paese e rendere utile la propria esperienza. Continuò quindi a sfidare le continue intimidazioni dei fabbricanti di tappeti, che vedevano in Iqbal una minaccia.

Nel gennaio del 1995, partecipò a Lahore ad una conferenza contro la schiavitù dei bambini. Grazie a lui, circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dal loro inferno: sotto la pressione internazionale, il governo pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeti.

A causa del duro lavoro e dell'insufficienza di cibo, Iqbal non era cresciuto correttamente: all'età di 10 anni aveva già il volto di un vecchio e le mani rovinate per il lavoro ininterrotto cominciato dall'infanzia; a dodici anni pesava ed era alto come un bambino di sei.

Il 16 aprile del 1995, il giorno di Pasqua, Iqbal Masih venne assassinato mentre, nella sua città natale Muridke, nella zona di Chapa Kana, vicino a Lahore, si stava recando in bicicletta in chiesa  (era Cattolico Caldeo). Aveva 12 anni. Il processo che vide imputati gli esecutori materiali dell'omicidio non chiarì del tutto i dettagli della vicenda, sebbene apparve certo che il suo assassinio fosse opera di sicari della locale "mafia dei tappeti".

Dei testimoni hanno affermato di aver visto una macchina dai finestrini oscurati avvicinarsi a lui mentre era in bici e qualcuno al suo interno aprire il fuoco contro Iqbal.


SCHEDA AUTORI

FRANCESCO MILANESE
Presidente dell’Istituto per i Diritti e l’Educazione (IDeE) Libero professionista. Mediatore di conflitti familiari e sociali, consulente per operatori pubblici o privati sulle
problematiche relative ai servizi per minori e per la famiglia. Formatore presso enti pubblici o privati sugli aspetti giuridici, organizzativi, pedagogici dei servizi per l’infanzia.
Docente contrattista presso l’Università di Udine e presso la Scuola Superiore Internazionale di Scienze della Formazione di Venezia (aggregata all'Università
Pontificia Salesiana).
Saggista ed autore di numerose pubblicazioni, in materia giuridica e pedagogica, con particolare riferimento alla cultura dei diritti umani, dei diritti dei minori, e della pace.
Consigliere onorario della Sezione per i Minorenni della Corte d'Appello di Trieste è stato Tutore pubblico dei minori della regione Friuli Venezia Giulia.

MICHELE PUCCI
All’età di 10 anni inizia lo studio del violoncello, sotto la guida di Mario Brunello. Dopo cinque anni lascia la pratica di questo strumento per cominciare a suonare, da autodidatta, la chitarra classica. Si dedica successivamente allo studio della chitarra
flamenca, collaborando con ballerine, chitarristi e “cantaores” della scena flamenca italiana e internazionale, sia in concerto che in stages (Carmen Amor, Miguel Angel, Timo Lozano, Eva Moreno, La Chiqui, Josè Salguero, Manuela Carretta, Rina Garavelli, Elena Vicini, etc...).
Trasferitosi in Friuli, all’attività di concertista affianca vari altri progetti musicali, in particolare spettacoli rivolti ai bambini delle scuole elementari e materne, in collaborazione con l’attrice Sandra Cosatto, con numerosissime repliche in varie biblioteche della Regione. e a Roma per il Centro Teatrale Italiano.
Dal 2003 partecipa a progetti di propedeutica musicale dedicati ai bambini (“Mago Mù”).
Attualmente collabora in particolare con il violinista folk Giulio Venier (varie partecipazioni a festivals in Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Svizzera), con cui ha registrato i Cd “Doismiao” (Edit 2000), "Bootleg" (Edit 2002), ed il Cd “Liacht” (2002) insieme al gruppo stiriano “Aniada a Noar”; col quartetto etnofolk veneto “La Frontera” (tre Cd all'attivo, “Oltre le frontiere”, 2001; “Mar Bianco”, 2004; "Ferme tes yeux", 2007) con concerti in tutta Italia, Croazia e Francia; col gruppo folk friulano “La Sedon Salvadie”.
Per quanto riguarda il Flamenco, collabora attivamente con varie formazioni in Italia ed all’estero, ed è particolarmente impegnato in questo ambito col gruppo “Mimbrales”, oltre a effettuare concerti da solista (Folkest 2003 e 2004; Soul&Strings Festival, 2003; varie altre rassegne in Italia). In questo ambito ha accompagnato in stages e concerti artisti molto noti della scena flamenca internazionale (Carmen Amor, Miguel Angel, Timo Lozano, Eva Moreno, La Chiqui, Josè Salguero, Manuela Carretta, Rina Garavelli, Elena Vicini, etc...). Ha aperto concerti di Ottmar Liebert, Tommy Emmanuel, Annebjorg Lien, Pedro Javier Gonzales, The Chieftains, Fairport Convention, Carlos Nunez.

INFO: idee@dirittieducazione.org - mikpucci@gmail.com

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