Il ciclo di incontri “Beati quelli che hanno fame e sete della
giustizia” comincia con uno degli argomenti più delicati:
quello del rapporto tra giustizia e terrorismi con la grandi
difficoltà a ottenere risultati per debellarli, gli impedimenti e
le deviazioni nelle indagini da parte di nicchie deviate dello
Stato soprattutto per quanto riguarda le stragi indiscriminate,
la nascita di leggi speciali che devono essere anche temporanee,
i problemi a far eseguire le sentenze e a ottenere
estradizioni per quelli che in alcuni Paesi sono considerati
“delitti politici”.
Pierluigi Di Piazza e Gianpaolo Carbonetto ne parleranno
con Manlio Milani, presidente dell’Associazione vittime di
Piazza Loggia, di Brescia, che testimonierà sull’impossibilità
di arrivare a una sentenza al termine di un procedimento
lunghissimo su una delle stragi più odiose degli Anni di
piombo in cui ha perduto l’amata moglie Livia, con Giuseppe
Santoro, figlio del maresciallo Antonio Santoro ucciso il 6
giugno 1978 a Udine dal terrorista Cesare Battisti, condannato
all’ergastolo e attualmente al centro della disputa tra
Italia e Brasile sulla sua estradizione, e con Paolo Grigolli,
vicepresidente della casa editrice Il margine, che ha realizzato
con un gruppo di studenti trentini il libro "Sedie vuote"
che raccoglie una serie di interviste realizzate con i parenti
di alcune delle vittime del terrorismo: Mario Calabresi, Benedetta
Tobagi, Silvia Giralucci, Manlio Milani, Giovanni Ricci,
Alfredo bazoli, Agnese Moro, Giovanni Bachelet, Vittorio Bosio
e Sabina Rossa
Introducono e coordinano
Pierluigi Di Piazza
Responsabile del Centro Balducci
Gianpaolo Carbonetto
Giornalista
Interventi
Manlio Milani
Presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia
Giuseppe Santoro
Figlio di Antonio Santoro, maresciallo delle guardie carcerarie ucciso a Udine il 6 giugno 1978
Paolo Grigolli
Vicepresidente della Casa editrice “Il margine” che ha edito con un gruppo di studenti il libro “Sedie vuote”, con le interviste realizzate con familiari delle vittime del terrorismo
Dibattito
Momento conviviale
Manlio Milani è nato a Brescia nel 1938 da una famiglia di origine popolare, vive l’infanzia nella precarietà della guerra e comincia a lavorare subito dopo aver concluso la quinta elementare. Dipendente dell’Azienda municipale di Brescia, nel 1959 si iscrive al PCI e diviene rappresentante della CGIL. Sposa Livia nel 1965 prima che si laurei perché, come sosteneva Livia, «era un fatto che doveva appartenere a entrambi». Dopo la strage di piazza della Loggia si dedica alla ricerca delle ragioni della strage e promuove iniziative volte a conservarne la memoria. Presidente dell’associazione familiari dei caduti di piazza Loggia partecipa alla fondazione dell’Unione familiari delle vittime delle stragi ed è fondatore della casa della memoria di Brescia
Giuseppe Santoro è figlio di Antonio Santoro, maresciallo delle guardie carcerarie della casa circondariale di via Spalato, a Udine, che fu ammazzato da Cesare Battisti il 6 giugno 1978. Battisti fu condannato all’ergastolo, ma evase, fuggì dapprima in Francia e poi in Brasile, Paese che pochi giorni fa ha rifiutato di concedere l’estradizione del terrorista.
Paolo Grigolli lavora nell’ambito della formazione manageriale all’interno del TSM - Trentino School of Managment ed è vicepresidente della Casa editrice Il Margine. In seguito al riaccendersi del dibattito sugli anni di piombo e sulla scia della profonda impressione suscitata dal libro di Mario Calabresi, “Spingendo la notte più in là”, una trentina digiovani dei licei e dell’università di Trento ha avviato lo scorso anno un lungo e approfondito percorso di ricerca attraverso le vicende dolorose e complesse degli anni Settanta.