“La crescente politica di privatizzazione è moralmente inaccettabile quando cerca di impadronirsi di elementi così vitali come l’acqua, creando una nuova categoria sociale: gli esclusi. Alcune multinazionali che cercano di impadronirsi di alcuni beni della natura, e soprattutto dell’acqua, possono essere legalmente padroni di questi beni e dei relativi diritti, ma non sono eticamente proprietari di un bene dal quale dipende la vita dell’umanità. E’ un’ingiustizia istituzionalizzata che crea ulteriore fame e povertà, facendo sì che la natura sia la più sacrificata e che la specie più minacciata sia quella umana, i più poveri in particolare.” (Luis Infanti Della Mora, vescovo di Aysén-Cile)
Mentre in Italia si avvicina la data del referendum contro la privatizzazione dell'acqua, in Cile la voce di mons. Luis Infanti Della Mora si alza forte insieme a quella delle comunità indigene contro la privatizzazione dell'acqua e la costruzione delle dighe nelle terre dei Mapuche in Patagonia.
La casa editrice Emi ha pubblicato un suo libro "Dacci oggi la nostra acqua quotidiana".
A Roma l'incontro è promosso dalla Federazione delle Chiese Evangeliche d'Italia, con l'adesione dell'Ufficio nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI, il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, la Rete interdiocesana nuovi stili di vita e il Cipax.
Il tema è: "Le Chiese e l'acqua - diritti umani e privatizzazione dei beni comuni".
L'incontro con mons. Della Mora sarà presieduto dalla pastora Letizia Tomassone e si terrà
lunedì 9 maggio, alle ore 17, nell'aula magna della Facoltà Valdese, via Pietro Cossa 40 (piazza Cavour).