Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Si può guardare al cielo con una certa frequenza, occasionalmente o mai.
Alle volte lo si fa per scrutare l’evoluzione del tempo: nuvoloso, pioggia, sereno…; altre distrattamente; alcune con quell’intensità che diventa contemplazione, suggerimento all’anima, relazione con l’oltre, collegamento tra cielo e terra. Anche se nel frammento un’esperienza di spiritualità che chiede un coinvolgimento ed un impegno sulla terra.
Al riguardo si può ricordare la conosciuta affermazione del filosofo Kant: “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.
Un ricordo personale: camminando nella notte fra il 31 dicembre e il 1 gennaio da Zuglio alla pieve di San Pietro in Carnia lo sguardo contemplativo ad uno straordinario cielo stellato diventava lo stesso tempo vincolo etico ad un percorso di pace, nella concretezza della storia dell’umanità.
In questa domenica si vive la memoria dell’Ascensione al cielo di Gesù di Nazaret, presentata dalle scritture Atti degli Apostoli 1,1-11 e il Vangelo di Matteo 28,16-20, con le modalità simboliche, letterarie, religiose proprie del tempo.
In sintesi: Gesù compiuta la sua missione, rivelata la presenza del Dio umanissimo che cammina con l’umanità è, per così dire “rientrato” nel mistero di Dio ed ha affidato di testimoniate il suo
insegnamento rivoluzionario a chi cerca di seguirlo nella ricerca nel coinvolgimento, nella dedizione e nell’impegno, in una testimonianza fedele e coerente.
Si vive e si opera sulla terra con l’impegno a contribuire a rendere più umana la storia.
Nessuna dottrina staccata dalla vita, nessuno spiritualismo separato dai drammi e dalle speranze della storia; nessuna religione istituzionalizzata come realtà separata ma sempre una fede incarnata nella storia, coinvolta con le persone, con processi storici di liberazione e di vita.
Le grandi parole del Vangelo: importanza di ogni persona, giustizia, non violenza attiva, compassione, misericordia, condivisione, pace non dovrebbero mai restare proclami ma sempre di più, nella vita di ogni giorno diventare esperienze concrete di vita, personale e comunitaria.
Si avverte la necessità di una forza interiore che orienti, illumini, sostenga nell’esigenza della coerenza e della credibilità, conforti nella fatica e nelle delusioni.
Lo sguardo al cielo è espressione di questa esigenza; lo sguardo alle persone e alla terra diventa urgenza nell’impegno.
Si può ben dire: non c’è cielo senza terra ma pare non ci possa essere terra umana senza cielo.
AVVISI
Ripresa delle celebrazioni dell’Eucarestia: giorni feriali martedì e giovedì alle ore 8.00 nella sala Petris del centro Balducci
DOMENICA
Unica celebrazione alle ore 10.00 nella sala Petris del Centro Balducci e alle volte all'aperto.
Invitiamo caldamente tutte le persone che assisteranno alle celebrazioni ad indossare la mascherina, a non sostare in atrio o nel giardino prima e dopo per non creare assembramenti, a disinfettarsi le mani all'ingresso e a mantenere sempre la distanza di 1 metro e mezzo.
La sala Petris potrà contenere solo 83 persone, raggiunto il numero complessivo non si potrà più entrare.