Festa del Corpus Domini, dell’Eucarestia onorata e portata in processione, con il continuo pericolo e purtroppo tante evidenze nella storia di considerarla “oggetto” misterioso, sacro, separato, intoccabile da tutti fuorché dagli uomini del sacro, ministri di culto. Fra l’altro, anche per questi persistono particolari modalità per stringere fra le mani l’ostensorio, ombrelli e baldacchini per proteggerlo.
Incredibile davvero se si guarda Gesù di Nazaret in mezzo alla gente di cui tocca i corpi e si lascia toccare, anche da una donna prostituta che gli cosparge i piedi di profumo e glieli asciuga con i suoi lunghi capelli.
Tutt’altro della sacralità e della separatezza la provocazione del Vangelo di questa domenica (Giovanni 6, 5-58) che ci racconta di pani e pesci condivisi, partendo da cinque pagnotte d’orzo e due pesci che un ragazzo ha portato con sé e ora mette a disposizione e così, con la presenza di Gesù, rende possibile il segno della condivisione tra tante persone.
Il corpo di Gesù di Nazaret vive in relazione, a contatto diretto con i copri di tante persone: ammalate, sofferenti nella mente e nel cuore, comunica attenzione, vicinanza, cura, incoraggiamento.
Per questo modo di essere e di vivere, per decisione degli uomini del potere religioso e politico il suo corpo viene colpito e torturato, il suo sangue versato.
Prima nella celebrazione della cena con i suoi discepoli si è donato nel pane e nel vino perché partecipando a questo segno diventiamo capaci di donazione.
Il suo corpo continuerà ad esprimere amore, vivente oltre la morte, con le ferite rimarginate. La riflessione sulla Presenza di Gesù nell’Eucarestia riscontra nella storia esempi luminosi e smentite clamorose e dolorose.
Sul Carso durante la prima grande tragedia mondiale le truppe nemiche italiane e austriache prima di uscire dalle trincee celebravano la Messa, facevano la comunione, pregavano per conseguire la vittoria, con l’uccisione di tanti nemici.
L’Eucarestia, presenza di Colui che ha dato la sua vita per creare comunione fra le persone è stata usata strumentalmente in modo inaccettabile per il suo contrario.
Durante la dittatura di Franco in Spagna c’è stato un documentato uso continuo delle celebrazioni religiose, in particolari del Corpus Domini per legittimare il regime oppressore del popolo. E quanti altri poteri oppressivi hanno strumentalizzato l’Eucarestia!
Al contrario i primi cristiani celebravano l’eucarestia e come conseguenza si rifiutavano di entrare nell’esercito dell’impero romano e pagavano per questo con la loro vita. Il vescovo martire Romero ad Aquilares, grosso centro agricolo, passò con l’Eucarestia fra le mani in mezzo ad una fitta schiera di uomini armati e con il popolo che guardava con trepidazione entrò nella chiesa che nei giorni precedenti quegli uomini armati avevano distrutto, profanando anche l’Eucarestia. Per il popolo un segno di vicinanza, sostegno, incoraggiamento nell’impegno per la giustizia.
Don Luigi Ciotti ha portato come altare nella chiesa di Avigliana nei pressi di Torino, già monastero e oggi luogo di ritiro, incontri e riflessioni, il tavolo della cucina di una casa dii accoglienza per ammalati di Aids, Attorno ad esso tanti giovani si erano sedurti per condividere le loro storie, diversi erano morti. Alcuni esempi fra altri possibili. L’Eucarestia o è per la vita o non è.
AVVISI
Celebrazioni dell’Eucarestia: giorni feriali martedì e giovedì alle ore 8.00 nella sala Petris del centro Balducci
DOMENICA
Alle 8.00 e alle ore 10.30 nella sala Petris del Centro Balducci e alle volte all'aperto.
Invitiamo caldamente tutte le persone che assisteranno alle celebrazioni ad indossare la mascherina, a non sostare in atrio o nel giardino prima e dopo per non creare assembramenti, a disinfettarsi le mani all'ingresso e a mantenere sempre la distanza di 1 metro e mezzo.
La sala Petris potrà contenere solo 83 persone, raggiunto il numero complessivo non si potrà più entrare.