Con il brano del Vangelo di questa domenica (Giovanni 6, 60-69) si conclude il lungo discorso di Gesù con la gente che lo aveva cercato dopo il segno inatteso e clamoroso della condivisione dei pani e dei pesci per richiederlo nuovamente. Gesù svolge con loro una riflessione sul rapporto fra le esigenze materiali e quelle profonde dell’esistenza che favoriscono l’attenzione e la preoccupazione per le altre persone, per un progetto di umanità che veda procedere tutti gli esseri umani senza emarginazioni, esclusioni e scarti e in cui venga ricercato in continuità l’equilibrio con la Terra e con tutti gli esseri viventi.
Gesù propone se stesso come pane, come nutrimento per questo progetto di umanità e la sua dedizione fino al dono della vita come esempio da seguire, per uscire così da concezioni individualistiche personali, di gruppo, di una parte dell’umanità.
Gesù comunica, approfondisce e le reazioni dei presenti aumentano, fino all’affermazione: “Adesso esagera! Chi può ascoltare cose simili?” “Da quel momento molti discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui”. Gesù chiede al gruppo dei dodici se vogliono andarsene anche loro.
La disponibilità perseverante chiede convinzioni profonde; una visione delle persone e del mondo che metta insieme la propria storia, quella della comunità locale e insieme quella di tutta la famiglia umana, in una concezione planetaria; esige sensibilità da nutrire e custodire, relazioni significative, ascolto di storie e di esperienze positive, coraggio di reagire anche di fronte a prove, difficoltà, avversità, delusioni, senso di impotenza.
Seguire e attuare il Vangelo delle beatitudini: l’umiltà e il coraggio, la non violenza attiva e la costruzione della pace, la giustizia, la compassione, la sincerità, la resistenza nelle prove non è facile, anzi è arduo, ma può far scoprire il senso stesso di una vita umana significativa che mette insieme materialità e spiritualità, terra e cielo, dedizione, impegno, gratuità e affidamento, Dio e l’uomo, il Dio di Gesù di Nazaret e le persone a cominciare da quelle proprio da lui indicate: chi ha fame e sete; chi è spogliato di dignità e di vestiti, chi è ammalato, chi è in carcere, chi arriva straniero fra noi… .
Pietro alla domanda di Gesù se anche loro vogliono andarsene risponde: “Da chi andremo, Tu solo hai parole di vita eterna.” Quando questo diventa vero per noi lo sguardo su noi stessi, sugli altri, sul mondo cambia veramente. Il Vangelo è uno straordinario messaggio di umanità e la fede, quando è autentica è sempre rivoluzionaria come più volte dice papa Francesco; quando non si trasforma in religione del conformismo, perfino del potere, della violenza, della guerra, del razzismo; ma questa è la religione, non più la fede, quella che smentisce e uccide la fede, anche se qualcuno la utilizza, perfino se ne vanta.