Tante situazioni nel mondo sono drammatiche e milioni di persone vi sono coinvolte. Impoverimento, fame, guerre, sete, malattie provocano la morte di 800 bambini ogni ora, migliaia di persone al giorno, milioni all'anno.
Nella nostra società le condizioni mediamente accettabili per la maggioranza non lo sono per una minoranza che però è aumentata in modo drammatico fino ai 5 milioni di poveri assoluti nel nostro paese.
La mancanza attuale di lavoro e le prospettive molto incerte colpiscono soprattutto le giovani generazioni che sentono tradite le loro speranze di poter contribuire in modo positivo ad una società giusta e umana con le loro qualità, sensibilità, la loro preparazione culturale e professionale. Il dominio, l’usurpazione, il furto della terra, dell'acqua, del lavoro, dell'istruzione, della casa uccide i poveri che non sarebbero tali se l'intreccio dei poteri che sfruttano non li rendesse tali: un esempio, fra altri, evidenziato dal vescovo Luis Infanti de la Mora, friulano di origine e danni vescovo in Patagonia (Cile); quella terra è oggetto di un grande mercato della terra, dell'acqua, dei popoli. La Patagonia custodisce una immensa ricchezza: dopo il Polo Sud e il Polo Nord rappresenta la riserva d'acqua più importante del Pianeta. Molto pochi lo sanno. Eppure, pare incredibile che l'Enel possieda il 96% delle acque della Patagonia; gente di tutto il mondo compra la terra, tra gli altri Benetton ha acquistato un milione di ettari. Questo è possibile per l'intreccio del potere economico incontrollabile, di quello politico funzionale al primo e di quello legislativo elaborato per rendere praticabile questo sistema che riduce tutto: persone, comunità, terra, acqua, biodiversità ad essere merce del grande mercato.
In questi brevi cenni si può collocare il Vangelo di questa domenica (Matteo 6,24-34), con l'attenzione che, ad una prima lettura, non sembri esortare ad uno spiritualismo disincarnato, staccato dalla vita e dalla storia.
Si raccomanda infatti: “Non preoccupatevi troppo del mangiare e del bere che vi servono per vivere, o dei vestiti che vi servono per coprirvi. Non è forse vero che la vita è più importante del cibo e che il corpo è più importante del vestito? “Certo la vita importante, ma lo è ugualmente quella di tutti, non solo di alcuni che per l’ossessione dell'accumulo, dell'avere, del possedere, del consumare, rubano la vita a tanti altri”.
Con queste parole il Vangelo sollecita alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà, alla condivisione.
La sollecitazione ad ammirare gli uccelli del cielo e i fiori dei campi per percepire la libertà e l’essenzialità, la fiducia e l'affidamento è molto suggestiva anche per le immagini e le espressioni poetiche.
“E chi di voi, con tutte le sue preoccupazioni, può vivere un giorno più di quel che è stabilito?”. In realtà nessuno e questo dovrebbe coinvolgere nella partecipazione e condivisione della comune condizione umana con l'attenzione, la preoccupazione e l'impegno perché tutte le persone possano vivere con dignità e tutti gli esseri viventi possono essere custoditi con premura e cura.
“Dunque non state a preoccuparvi troppo, il Padre vostro che è in cielo sa che avete bisogno di tutte queste cose. Voi cercate il regno di Dio e fate la sua volontà: tutto il resto Dio ve lo darà in più”.
Dio sa che abbiamo bisogno di giustizia, di uguaglianza, di pace, di terra, di pane, acqua, lavoro; sa che abbiamo bisogno di diventare e di essere fratelli e sorelle. Questo è cercare e attuare il regno di Dio, la sua volontà, nelle scelte di ogni giorno.