Gesù di Nazaret è maestro straordinario certo, soprattutto per i contenuti, ma anche per come comunica in parabole e ne spiega il significato (Vangelo di Matteo 13, 24-43).
La nostra esperienza del bene e del male è costante: personale e sociale, con riferimenti alla storia passata e presente.
Le espressioni del bene cioè del rispetto della dignità di ogni persona, della giustizia, della verità`, dei diritti umani, dell'accoglienza, dell’autentica solidarietà, della fratellanza, della cura della casa comune sono diffuse nel mondo con la dedizione e l`impegno di tante persone. Nello stesso tempo il male viene progettato e si diffonde, proprio come nella descrizione della parabola di un campo nel quale fra le spighe cariche di chicchi di frumento si mescola con invadenza un'erba cattiva seminata appositamente da chi e` nemico del bene e di chi lo semina, coltiva e pratica.
Essa rappresenta il sistema strutturale dell'ingiustizia che impoverisce, affama e uccide; le violazioni dei diritti umani, le armi e le guerre, le discriminazioni e il razzismo, le mafie e la criminalità organizzata, la distruzione, l'offesa alla dignità delle persone; il popolo di invisibili in
questa società`: studenti, ricercatori, lavoratori, persone discriminate per il colore della pelle, per genere, orientamento sessuale, condizioni di crescente povertà`...
La parabola racconta in modo sorprendente che il proprietario del campo placa l`ardore di alcuni contadini suoi dipendenti che vorrebbero immediatamente separare il grano dalla zizzania e suggerisce loro di lasciare per ora quella situazione fino al giudizio finale e definitivo.
Questo significa forse accettazione del male, minor impegno a combatterlo, rassegnazione? No!
Il male va prevenuto e combattuto con tutto l’impegno e le forze possibili; Gesù ne è l'esempio per eccellenza e a questo la sollecitazione del Vangelo e` costante, tenendo presente che il male non e` solo operarlo attivamente, ma ugualmente osservarlo, tacere e non agire quando intervenire e` doveroso.
Si può intendere la parabola come esortazione a combattere il male liberandosi dalla cultura del nemico, dal fanatismo, dal creare capri espiatori; dal manicheismo; a indicare le persone come avversari, non come nemici e con coraggio, passione e verità le situazioni, con la denuncia, la proposta, l’impegno.
Due altre brevi parabole ci esortano alla fiducia e alla speranza; le situazioni nuove nascono da piccole esperienze, come lo è il granello di senapa da cui poi, poco a poco, cresce un grande albero. E` poi importante basarsi sulla qualità, non sulla quantità`: senza una piccola dose di buon lievito la pasta del pane e d'una torta non possono lievitare. Senza la qualità delle relazioni, con l’attenzione alle persone, le organizzazioni; la politica, la Chiesa esaltano l’efficienza e perdono profondità e significato.
Sono indicazioni dei fondamenti della fiducia e della speranza di cui oggi avvertiamo particolare esigenza.
AVVISI
Anche durante i mesi di luglio e agosto continueremo a celebrare l’Eucarestia: nei giorni feriali martedì e giovedì alle ore 8.00 nella sala Petris del centro Balducci
DOMENICA
Alle 8.00 e alle ore 10.30 nella sala Petris del Centro Balducci e alle volte all'aperto.
Invitiamo caldamente tutte le persone che assisteranno alle celebrazioni ad indossare la mascherina, a non sostare in atrio o nel giardino prima e dopo per non creare assembramenti, a disinfettarsi le mani all'ingresso e a mantenere sempre la distanza di 1 metro e mezzo.
La sala Petris potrà contenere solo 83 persone, raggiunto il numero complessivo non si potrà più entrare.