LE
TENTAZIONI: POTERE, AVERE, USO STRUMENTALE DI DIO
Vangelo di Marco 1, 12-13
Subito
dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; e nel deserto rimase per
quaranta giorni, tentato da Satana.
Stava
tra le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Il Vangelo di questa domenica (Marco
1,12-13) ci narra in modo riassuntivo che Gesù è rimasto quaranta
giorni nel deserto, ha vissuto fra le bestie selvatiche con gli angeli
che si sono presi cura di lui, che in questo tempo Satana lo ha
assalito con le sue tentazioni. Sono invece ampie e circostanziate le
descrizioni nei Vangeli di Matteo e Luca e ripropongono le grandi e
gravi questioni di sempre: il potere, l’avere e l'uso strumentale di
Dio. Si collocano nel rapporto fra gli ideali, le convinzioni portanti
della nostra vita e il coraggio della fedeltà per attuarli o invece il
venir meno e tradirli per vantaggi personali, economici, di prestigio e
potere, anche con la ricerca della legittimazione religiosa.
In questi processi e poi decisioni viene sempre coinvolta la dimensione
fondamentale della libertà che è costitutiva della nostra vita: liberi
da che cosa è da chi, liberi per che cosa e per chi e con quale grado
di responsabilità?
La libertà trova verità e consistenza nella solidarietà perché senza
fratellanza è una parola vuota, espressione di egocentrismo e
narcisismo.
Gesù di Nazaret ha verificato la sua scelta consapevole di libertà di
fronte alla suggestione di trasformare le pietre in pane: così avrebbe
potuto sfamarsi dopo il lungo digiuno nel deserto e con questo segno
straordinario suscitare il seguito entusiasta delle folle, la loro
dipendenza priva di qualsiasi ricerca, riflessione e decisione
responsabile. E’ la tentazione di sempre di suscitare consenso,
adesione e seguito con le proprie facoltà e capacità senza preoccuparsi
per nulla della crescita di coscienze autonome, libere, responsabili.
Gesù ha ancora verificato la sua scelta di piena libertà di fronte alla
promessa di rientrare in possesso di denaro, proprietà, altre
possibilità al prezzo di inginocchiarsi di fronte a chi promette di
concederli e così assoggetta le persone, le rende dipendenti e
ricattabili, uccide il loro animo e la loro coscienza. Si pensi alla
mentalità e alle pratiche mafiose, alle zone grigie delle complicità,
ai rapporti con il potere politico compromesso, alla corruzione e
all'evasione; anche a tutte quelle situazioni che sembrano più piccole,
ma in realtà coinvolgono nell'incoerenza per qualche vantaggio, favore,
compromesso... Per partecipare a questo stretto rapporto fra potere e
avere che si alimentano reciprocamente con ricatto sulle persone "si
vende l'anima al diavolo" come recita in modo significativo un detto
popolare.
Gesù ha ancora verificato la sua scelta di piena libertà, di fiducia e
affidamento a Dio con il rifiuto di invocarlo per trarne un beneficio
protettivo. Dio si cerca, si prega, a Lui ci si affida ma non si
utilizza nè strumentalizza. Gesù è Colui che ha vissuto totalmente per
gli altri con la libertà e responsabilità profonde che continua ad
insegnarci.
Nelle pagine conosciute de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij il
grande inquisitore mette in carcere Gesù che è tornato per le strade di
questo mondo. Gli dice che le persone non reggono alla libertà da lui
proposta e che quindi è inutile riproporla; preferiscono infatti
l'ubbidienza, il consenso, il conformismo, la dipendenza per i loro
vantaggi da qualsiasi autorità anche religiosa. Il rischio della
libertà di decidere fa loro paura. In realtà la libertà di coscienza e
di pensiero, di scelta e di azione attribuisce Il senso profondo alle
nostre vite. Certo chiede riflessione, coraggio, responsabilità nella
vita personale, nella società, nella politica e nella Chiesa.
MERCOLEDI’ 17
Celebrazione dell’Eucarestia alle ore 18.00 dell’inizio della
Quaresima, segno delle Ceneri
SABATO 20
Celebrazione dell’Eucarestia alle ore 18.00 nell’anniversario di Emma
DOMENICA 21
Celebrazione dell’Eucarestia alle ore 8.00 e alle ore 10.30 in Sala
Petris
DOMENICA 21 FEBBRAIO 2021.pdf