DOMENICA DELLE PALEME E DELLA PASSIONE
Vangelo di Marco 10,1-10
Vangelo di Marco 15,33-39
1Poi Gesù partì e andò verso i confini
della Giudea, al di là del fiume Giordano. Ancora una volta la folla si
radunò attorno a lui e, come faceva sempre, Gesù si mise a
insegnare. 2Alcuni che erano del gruppo dei farisei gli si
avvicinarono. Essi volevano metterlo in difficoltà, perciò gli
domandarono: - Un uomo può divorziare dalla propria moglie? 3Gesù
rispose con una domanda: - Che cosa vi ha comandato Mosè nella Legge?
4I farisei replicarono: - Mosè ha permesso di mandar via la moglie,
dopo averle dato una dichiarazione scritta di divorzio. 5Allora Gesù
disse: - Mosè ha scritto questa regola perché voi avete il cuore
duro. 6Ma da principio, al tempo della creazione, come dice la
Bibbia, Dio maschio e femmina li creò. 7Perciò l'uomo lascerà suo
padre e sua madre, si unirà alla sua donna 8e i due saranno una
cosa sola. Così essi non sono più due, ma un unico essere. 9Perciò
l'uomo non separi ciò che Dio ha unito.
10Quando poi furono in casa, i
discepoli interrogarono di nuovo Gesù su questo argomento. Ed egli
disse: 11'Chi divorzia da sua moglie e ne sposa un'altra commette
adulterio contro di lei. 12E anche la donna, se divorzia dal
marito e ne sposa un altro, commette adulterio'.
33Quando fu mezzogiorno si fece buio su
tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. 34Alle tre Gesù
gridò molto forte: EIoì, EIoì, lemà sabactàni? che significa: Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?35Alcuni dei presenti udirono e
dissero: 'Sentite, chiama il profeta Elia'.
36Un tale corse a prendere una spugna,
la bagnò nell'aceto, la fissò in cima a una canna e cercava di far bere
Gesù. Diceva: 'Aspettate. Vediamo se viene Elia a toglierlo dalla
croce!'.37Ma Gesù diede un forte grido e morì.38Allora il grande velo
appeso nel Tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
39L'ufficiale romano che stava di
fronte alla croce, vedendo come Gesù era morto, disse: 'Quest'uomo era
davvero Figlio di Dio!'
La lettura dei due testi del Vangelo
di questa domenica (Marco 10, 1-10 e 15, 33-39) ci invita a riflettere
sulla pace da costruire quotidianamente e di cui i ramoscelli di ulivo
sono un richiamo e insieme sulla passione di Gesù come itinerario di
dolore fino ad essere innalzato sulla croce, partecipe così dei dolori
dell'umanità che in questo tempo drammatico della pandemia riguardano
tutte le persone del Pianeta evidenziandone la medesima sorte.
La pace è da sempre la grande questione dell'umanità: auspicata e
attesa e nello stesso tempo disattesa, colpita, ferita, uccisa. Un
paradosso continuo e doloroso.
Così Papa Francesco nell'Enciclica “Fratelli tutti”: In questo mondo
non ci sono solo pezzi di guerra, ma si vive “una guerra mondiale a
pezzi” ... non è più possibile parlare di guerra giusta. Mai più la
guerra! E con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese
militari costituiamo un fondo mondiale per eliminare finalmente la fame
e per lo sviluppo dei paesi più poveri”.
Gesù entra a Gerusalemme acclamato dalla folla sul dorso di un piccolo
asino, un segno di nonviolenza attiva, alternativo a coloro che
entravano nelle città con cavalli, cariaggi, armamenti per conquistare
e dominare. In un mondo segnato dalla forza del potere e delle armi con
coraggio Lui esprime i segni la forza dell'amore nella disponibilità
alle persone a partire da quelle umiliate, oppresse, escluse. Papa
Francesco con coraggio si è recato in visita in Iraq come pellegrino di
pace, con atteggiamento penitente, per incontrare le persone in mezzo
alle distruzioni, per incoraggiare la speranza al dialogo, alla
convivenza tra le differenze, alla ricostruzione umana e materiale. Ha
ricordato nelle preghiere tutte le vittime. Così, fra l'altro, ha
affermato: "Se Dio è il Dio della vita, e lo è, a noi non è lecito
uccidere i fratelli nel suo nome; se Dio è il Dio della pace, e lo è, a
noi non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio
dell'amore, e lo è, a noi non è lecito odiare i fratelli... ogni
ostilità, estremismo e violenza non nascono da un animo religioso ma
sono tradimenti della religione".
Un segno molto importante è stato l'incontro con l'ayatollah Ali
Al-Sistani, figura autorevole e influente dell'Islam sciita, dopo che
nel 2019 ad Abu Dhabi Papa Francesco ha firmato una Dichiarazione di
fraternità umana con il grande Imam Ahmed Al-Tayeb una delle massime
autorità dell'Islam sunnita. Un altro segno eloquente di pace sior Ann
Rose che il 28 febbraio si è inginocchiata con coraggio sulla strada di
fronte ai repressori in Myanmar.
Il racconto della passione del Vangelo di Marco ci porta a soffermarci
sulle parole del centurione romano che sta di fronte alla croce e
vedendo come muore Gesù dice: "Quest'uomo è davvero il Figlio di Dio".
Si tratta della percezione che quel Crocifisso ha vissuto la coerenza
dell'amore per gli altri fino a dare la propria vita. Parole
pronunciate nella laicità della storia libere da schemi, paure,
compromessi.
Pietro aveva detto di non conoscere quell'Uomo, Erode che era un pazzo,
il sommo sacerdote che era un bestemmiatore.
Chissà come le persone che a decine e decine di migliaia sono morte e
muoiono a causa della pandemia e si accostano alle altre che da sempre
muoiono a causa della fame, delle guerre, delle violenze, delle
migrazioni, possono sentire vicino quel figlio di Dio che muore sulla
croce per condividere la sofferenza e la morte di tutti.
AVVISI
- Domenica dell’ulivo 28 marzo alle ore 10.00 Celebrazione Eucaristica in Sala Petris. Ogni persona troverà il ramoscello dell’ulivo sulla sedia.
- Giovedì Santo 1 aprile alle ore19.00 Celebrazione Eucaristica in Chiesa.
- Venerdì Santo 2 Aprile alle ore 15.00 Celebrazione della Passione del Signore in Chiesa
- Sabato Santo 3 Aprile alle ore19.00 Celebrazione della Veglia Pasquale in Chiesa
- Domenica di Pasqua 4 Aprile alle ore 10.00 Celebrazione Eucaristica in Sala Petris
- Lunedì di Pasqua 5 Aprile alle ore 10.00 Celebrazione Eucaristica in Sala Petris
DOMENICA 28 MARZO 2021.pdf