RADICALE
CAMBIAMENTO PER LA VITA
Vangelo di Luca 24, 35-49
35Essi poi riferirono ciò che era
accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il
pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve
in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Stupiti e spaventati
credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse: «Perché siete
turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le
mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un
fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». 40Dicendo
questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la grande
gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui
qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce
arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi
disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di
Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente
all'intelligenza delle Scritture e disse: 46«Così sta scritto: il
Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47e
nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il
perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi
siete testimoni. 49E io manderò su di voi quello che il Padre mio
ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di
potenza dall'alto».
I Vangeli di queste domeniche (oggi Luca 24, 35-49) ci propongono la
riflessione fondamentale della nostra vita: quella del rapporto fra
morte e vita, fra sfiducia, angoscia, mancanza di speranza e ripresa
della fiducia, di una discreta serenità, una possibile speranza. Sono
dimensioni esistenziali da noi conosciute e che riguardano le storie
personali, le relazioni, le situazioni di comunità e popoli,
dell’intera umanità.
Oggi leggiamo un altro incontro di Gesù Risorto, Vivente oltre la morte
con i suoi discepoli proprio mentre due di loro stanno raccontando
l'esperienza inattesa e straordinaria dell'incontro con Lui sulla
strada che da Gerusalemme raggiunge Emmaus. I vissuti degli undici
discepoli di fronte a Gesù che sta in mezzo a loro sono diversi:
stupore, paura e poi gioia intensa. Gesù li rassicura con l'invito a
guardare le cicatrici delle sue mani e dei suoi piedi, con la richiesta
di poter mangiare qualcosa: di fatto poi un po' di pesce arrostito.
Non è una visione, non è un fantasma, è proprio Lui che ricorda come
aveva loro preannunciato il suo itinerario di dolore, morte e poi di
vita, di speranza.
C'è stata la possibilità arricchente di leggere nei giorni di Pasqua
alcune riflessioni importanti condivisibili da molte persone. Così lo
psicanalista Massimo Recalcati: "La fedeltà all'evento Gesù Risorto è
ciò che fa esistere ora non al passato remoto la resurrezione: la morte
non è, non può essere l'ultima parola sulla vita... la vita giusta è la
vita viva, è la vita che genera la vita e che sa generare i frutti...
come l'amore, la risurrezione sarà sempre possibile". Così la filosofa
dell'etica Michela Marzano: "Abbiamo bisogno tutti di parole come
quelle del papa che ha parlato di risurrezione e speranza per risorgere
dentro e ricominciare a sperare. Credere che la vita sia più forte
della morte perché ci sono strade da percorrere e strade da
attraversare e sogni da realizzare e poi l'amore che sopravvive anche
quando si è perso tutto il resto. Il punto è quello di rialzarci e di
ricominciare anche quando si è caduti, a pezzi "invocando ciò che non
c'è ancora", come scrisse il filosofo del “principio speranza” Ernst
Bloch.
Gesù incarica i discepoli guidati e animati dalla forza dello Spirito
di portare a tutti i popoli l'invito a cambiare vita.
Questa universalità trova oggi un'evidenza drammatica e l'urgenza e la
necessità di un radicale cambiamento di paradigma per la salvezza
dell'umanità e della casa comune in cui abita. Il cambiamento si
realizza con il passaggio dal paradigma capitalista, tecnocratico,
economicista a quello dell'orizzonte comune della giustizia e della
fratellanza, senza più violenze, armi e guerre; dell'ecologia
integrale, di una spiritualità creativa che animi e sostenga il
cambiamento, di una continua cura e protezione reciproca a livello
planetario, compresi i vaccini per tutti, da internazionalizzare, come
ha detto papa Francesco il giorno di Pasqua.
AVVISI
Domenica 18 aprile ore
10.00
Celebrazione Eucaristica in Sala Petris
DOMENICA 18 APRILE 2021.pdf