DOMENICA 25 APRILE 2021 - Vangelo di Giovanni 10,11-18
25/04/2021
PASTORI CREDIBILI
Vangelo di Giovanni 10,11-18


11'Io sono il buon pastore. Il buon pastore è pronto a dare la vita per le sue pecore. 12Chi fa il guardiano solo per mestiere, quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue. Così il lupo le rapisce e le disperde. 13Questo accade perché il guardiano non è pastore: lavora solo per denaro e non gli importa delle pecore. 14'Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono me, 15come il Padre mi conosce e io conosco il Padre. E per queste pecore io do la vita. 16'Ho anche altre pecore, che non sono in questo recinto. Anche di quelle devo diventare pastore. Udranno la mia voce, e diventeranno un unico gregge con un solo pastore. 17'Per questo il Padre mi ama, perché io offro la mia vita, e poi la riprendo. 18Nessuno me la toglie; sono io che la offro di mia volontà. Io ho il potere di offrirla e di riaverla: questo è il comando che il Padre mi ha dato'.

La celebrazione dell'Eucarestia di questa domenica 25 aprile accoglie anche la festa della Liberazione. Il Vangelo che oggi si medita (Giovanni 10,11-18) sollecita accostamenti fra il pastore autentico che dona la sua vita per salvare le pecore e le tante donne e i tanti uomini che hanno dato la loro vita per la liberazione dal nazismo e fascismo, per conquistare libertà e democrazia.
Gesù per descrivere il suo essere nel mondo si affida all'esempio di un pastore che condivide la vita delle pecore nella conoscenza, confidenza e fiducia reciproche. C'è una differenza evidente con chi è pastore mercenario preoccupato solo di sé e del guadagno. Alcuni possibili riferimenti attuali. Si avverte come sia delicato essere genitori con accentuazione in questo tempo difficile, per una presenza e coinvolgimento che favoriscano condivisione e confidenza, cercando di rifuggire dall’autoritarismo e dal permissivismo, tra preoccupazioni e soddisfazioni, con quella autorevolezza che è un'arte il cui apprendimento non si conclude mai in modo definitivo.
Essere insegnanti è un compito che si pone sullo stesso piano di delicatezza. Don Lorenzo Milani è sempre un riferimento illuminante: suscitare libertà e responsabilità, autonomia di coscienza e di scelte, protagonismo consapevole e creativo, sensibilità e pratica del servizio agli altri indicato dalla scritta sulla parete della scuola di Barbiana: “I care”, mi sta a cuore, mi appartiene, mi coinvolge, il contrario del motto fascista “me ne frego”.
Si avverte con evidenza che la politica esige oggi un profondo cambiamento: nei contenuti, nella modalità di rappresentanza, nel metodo. Papa Francesco nell'Enciclica “Fratelli tutti” prospetta “la migliore politica", quella che si pone al servizio del bene comune, che mette sempre al centro la dignità delle persone e su questa costruisce le strutture sociali alternative di cui si avverte l'urgenza per costruire uguaglianza, pace e fratellanza. Per questo è necessaria la presenza di persone profonde e capaci, che vivono la politica con amore e dedizione.
Per quanto riguarda la Chiesa si può attingere allo straordinario patrimonio di donne e uomini che hanno vissuto il loro essere pastori con qualità profetiche, tanti fino al martirio. Né si possono dimenticare ombre e scandali. Si può riprendere come progetto dell'essere pastori il “Patto delle catacombe” sottoscritto da un gruppo di vescovi nel 1965 negli ultimi giorni del Concilio Vaticano II e poi riproposto il 16 novembre 2015 nel 50^ anniversario. Qualche passaggio: “cercheremo di vivere come la nostra popolazione per quanto riguarda l'abitazione, l'alimentazione i mezzi di locomozione e tutto il resto... rinunciamo per sempre all'apparenza e alle ricchezze; né oro né argento, né possesso di beni immobili, né mobili, non un conto in banca personale; rifiutiamo essere chiamati oralmente e per iscritto con nomi e titoli che significano grandezza e potere quali eminenza, eccellenza, monsignore preferiamo il nome evangelico di “padre”.
E certo c'è la dichiarazione di un forte impegno per la giustizia sociale, l'uguaglianza, la pace e la fratellanza. Una Chiesa profetica, pastori coerenti e credibili.



AVVISI


Domenica 25 aprile ore 10.00                       Celebrazione Eucaristica in Sala Petris




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