DOMENICA 16 MAGGIO 2021 - Vangelo di Marco 16,14-20
16/05/2021
ASCENSIONE DEL SIGNORE.
RAPPORTO CONTINUO FRA TERRA E CIELO

Vangelo di Marco 16,14-20

14 Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.15 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.


La memoria dell'ascensione del Signore (Vangelo di Marco 16, 14–18) ci sollecita a riflettere sul rapporto fra i nostri sguardi rivolti alla terra e quelli che si alzano verso il cielo, cioè sul senso ultimo del nostro vivere, amare, relazionarci, disperare e sperare, soffrire e morire nell'intento che queste esperienze si svolgano nel modo più umano possibile, soprattutto riducendo e umanizzando il dolore che nelle diverse cause e intensità è la questione più difficile e tribolata dell'esperienza umana.
Gesù, poco prima dell'Ascensione, cioè del ritorno nel Mistero della vita di Dio, affida ai suoi discepoli con le diversità di recezione e accoglienza il compito di "portare il messaggio del Vangelo a tutti gli uomini".
È un messaggio di liberazione in parole e azioni da tutte le condizioni di disumanità: discriminazioni, violazioni dei diritti umani, ingiustizie, armi, guerre, razzismo, usurpazione dell’ambiente. Nel racconto dell'Ascensione degli Atti degli Apostoli si legge che due angeli domandano: "... Uomini di Galilea perché ve ne state lì a guardare il cielo? Questo Gesù un giorno ritornerà". Precedentemente quelli che si trovano con Gesù gli domandano: "Signore è questo il momento nel quale tu devi ristabilire il regno di Israele?" Gesù risponde: "Non spetta a voi saperlo ma riceverete su di voi la forza dello Spirito Santo e allora diventerete miei testimoni in tutto il mondo".
Durante la storia del Cristianesimo spesso il Vangelo è stato trasformato da messaggio rivoluzionario di liberazione in intreccio e supporto alla mentalità e alle pratiche di dominio, colonialismo, usurpazione e violenza; oppure in un messaggio e in pratiche di spiritualismo disinteressato ai gemiti e alle aspirazioni degli oppressi e alla loro liberazione, alla giustizia, uguaglianza, pace, fratellanza.
Questo purtroppo continua, pur essendoci tanti esempi e testimonianze positive e luminose. Nelle chiese spesso non si chiamano le cose con il loro vero nome è così si abbandona la profezia per paura di perdere compiacenza e vantaggi con i diversi poteri. Papa Francesco parla chiaro e per questo alcuni lo accusano di fare politica e di essere comunista; lui risponde che annuncia e cerca di attuare il Vangelo.
Guardare in stretta continuità la terra e il cielo coinvolge nell'impegno a trasformare positivamente la storia. Ad esempio guardare oggi con gli occhi del cuore alle persone morte a causa della pandemia, accanto a quelle causate continuamente dalla fame, dalle guerre, dalla violazione dei diritti umani, dagli incidenti sul lavoro, dalle migrazioni; ascoltare il grido dei poveri e insieme il grido della terra come un unico grido, come ci ricorda papa Francesco nella “Laudato sii”. Ascoltare per rispondere positivamente e attivamente. Guardare certo alla recovery plan con la speranza che non si trasformi in un'altra occasione per arricchire i già ricchi ma diventi un'attuazione caratterizzata da giustizia, uguaglianza, possibilità di salute, lavoro, istruzione per tutti, salvaguardia dell'ambiente vitale. Guardare il cielo significa ispirare le motivazioni più profonde e autentiche, trovare luce, forza interiore coraggio per un impegno che ponga sempre su questa terra a fondamento in modo irrinunciabile la uguale dignità di ogni persona umana.

AVVISI
Celebrazione dell’Eucarestia alle ore 8.00 e 10.30 in Sala Petris

Nei giorni feriali, martedì e giovedì: alle ore 8.00 in chiesa.
Alle 7.45 si pregherà il rosario.


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